Bono racconta la nascita di “Love is bigger than anything in its way”

Il nostro Bono ha raccontato a iHeart Radio cosa l’ha spinto a scrivere il brano “Love is bigger than anything in its way“. Nella chiacchierata Bono aggiunge riferimenti personali e parla anche del nuovo tour eXPERIENCE + iNNOCENCE. Ecco tutta per voi la traduzione a cui abbiamo lavorato. Buona lettura!

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Se dovessi dare un consiglio dietro ai tuoi figli o ai tuoi cari, quale sarebbe? Per Bono degli U2 è da questa domanda che è nato il nuovo singolo della band “Love is bigger than Anything in its way“. Bono spiega in esclusiva a iHeartRadio che il significato e l’ispirazione della canzone derivavano dal chiedersi quale messaggio avrebbe lasciato per i suoi figli:

Penso che se ti trovi un po’ in difficoltà, è bello tenere pronto nel taschino un verso di una canzone o di una posia o qualcosa che ti ha detto qualcuno. Può suonare sgradevole, ma mi stavo chiedendo… se per qualche ragione non ci fossi, quale sarebbe stato il verso che avrei voluto lasciare ai miei figli? E non riuscivo a sceglierne uno. Così ho scritto “Love is bigger than anything in its way”, perchè io ci credo. E pensavo che sarebbe stato utile per loro se si fossero imbattuti in ostacoli nella loro vita.

L’idea alla base di “Love Is Bigger Than Anything In Its Way” è abbastanza letterale, ed è un concetto che chiunque può utilizzare nella propria vita di fronte a un ostacolo. Bono ha detto che se c’è un messaggio di questa canzone da conservare, è credere che l’amore sia più grande di qualsiasi altra cosa o sfida che potresti incontrare. Spiega: “Penso che tutti scambino per ostacoli quello che incontrano sulla loro strada. Sai, cosa ti impedisce di realizzare il tuo pieno potenziale? Cosa impedisce a una comunità di realizzare in pieno il suo potenziale? Cosa impedisce al mondo intero di realizzare in pieno il suo potenziale, o qualunque cosa sia. L’amore è più grande di questo. E lo credo davvero.

Anche se negli ultimi anni, ci sono state molte tragedie, con esse sono arrivati  coraggio, amore e molta forza. Bono parla di alcuni dei più grandi gesti d’amore di cui è stato personalmente testimone, inclusa la creazione di March for our lives in seguito al massacro alla scuola superiore di Parkland, in Florida:

Tendiamo a pensare ai grandi gesti d’amore come a qualcosa, ovviamente, di eroico: qualcuno che dà la vita per servire il proprio paese nelle forze armate o qualcuno come Martin Luther King che ha perso la vita per la non violenza. Pensi a qualcuno come Malala in Pakistan che si oppone ai talebani. Recentemente ho pensato ai ragazzi di Parkland che hanno trasformato il loro dolore in motivazione e questo mi ha davvero dato speranza per il mondo. Pensavo che March For Our Lives fosse una magnifica trasformazione del dolore in amore. Qual è la cosa peggiore che potrebbe mai accaderti? Sai, il massacro delle superiori. E si sta trasformando in questo grande atto d’amore e non sono sicuro che un movimento così gigantesco sia mai stato iniziato da un gruppo di adolescenti prima, ma questi sono i grandi gesti dell’amore.

Ma dal punto che ho raggiunto nella mia vita, devo dire, scelgo qualcosa come il sacrificio che le madri fanno ogni giorno in America per i loro figli. Molte donne in questo paese hanno due lavori: uno è crescere i figli e l’altro serve per pagarsi l’affitto. E io semplicemente penso che essere una madre sia una specie di atto di eroismo quotidiano

Parlando del tour Bono poi aggiunge: “Sono davvero entusiasta dell’idea di completare la storia che abbiamo iniziato con Songs of Innocence e completato con Songs of Experience. È solo in questo tour che queste due storie si fondono, e penso che lo facciano in modo molto potente ed emotivo“.

I tour degli U2 tendono ad essere un po’ “operistici”, ma spesso non hanno storie così specifiche come accade con l’opera. Ma con questo tour, con “eXPERIENCE + iNNOCENCE”, abbiamo una serata davvero emozionante legata a una storia molto personale. La storia è mia, ma potrebbe essere quella di Edge o di Adam o di Larry, e si spera che si colleghi con quella di altre persone che hanno vissuto cose simili. Suppongo che si tratti di crescere e quanto sia difficile, anche quando si suppone tu sia diventato adulto. Potrebbe esserci del melodramma nella mia storia. Ho perso mia madre e mio nonno nello stesso momento. E ho mancato per un soffio un’autobomba a Dublino negli anni ’70. Ma anche se non è così melodrammatica, tutti, a un certo punto della loro vita, devono affrontare il dolore e tutti hanno a che fare, ogni giorno, col pericolo. E’ pericoloso là fuori.

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