Intervista a Es Devlin, la scenografa del U2ieTour! (2)

Vi proponiamo la seconda parte dell’intervista a Es Devlin, la scenografa del U2ieTour (qui trovate la prima parte).

Il palco dell’iNNOCENCE + eXPERIENCE Tour 2015 degli U2 è ridimensionato rispetto al progetto del 360° Tour, di sicuro, ma questo non vuol dire molto se consideriamo la portata di quel tour. Ridimensionato è relativo. Questa volta, nelle arene e non negli stadi, il tour si caratterizza per uno schermo enorme e dominante, una passerella e un palco B e ancora molto altro.

La scenografa e creativa Es Devlin, collaborando insieme a Ric Lipson della Stufish Entertainment Architects sul set e con il direttore creativo degli U2 Willie Williams, sottolinea che il progetto del palco è stato ideato nei primi incontri sul racconto dello show, il suo significato ed il suo messaggio.  “Abbiamo concentrato i nostri incontri su quello che volevamo provasse il pubblico e su cosa volevamo comunicare loro, e una volta che è stato definito il percorso logico dello show da quel punto di vista, le forme dei palchi si sono evolute per adattarsi al concetto.” Dice Devlin.

“L’ultimo lavoro degli U2” – sottolinea Devlin – “è stato concepito come un dittico: Songs of Innocence and Songs of Experience, il primo, come il nome dell’ultimo album della band, e il secondo come quello in fase di composizione. A tal proposito, William Blake pubblicò una collezione illustrata di poesie con lo stesso nome alla fine del 1700. “Le forme del palco riflettono questo: La casa e il mondo, il rettangolo e il cerchio, sulla base delle idee della band.” Dice Devlin. “Ric ha progettato la grafica del logo del tour, e la “I” di Innocence ha trovato il suo posto con il palco rettangolare, mentre la “E” di Experience è impressa sul palco circolare. Così sono diventati i palchi “I” ed “E”, che è più sicuramente preciso in questo caso, rispetto al palco “principale” e quello “B”, perché la band ha davvero speso lo stesso tempo sui tre palchi.”

Il terzo palco è la passerella di divisione, dato che letteralmente divide gran parte dell’arena in due metà. “La band ha apprezzato l’idea di suonare con questa come metafora di quello che i comportamenti della band tendono a fare al loro pubblico: lo dividono” dice Devlin. “Ed è davvero usato come palco per buona parte dello show. La band ha davvero accolto questa sezione centrale di divisione per esibirsi e Larry in particolar modo ha trovato il modo per suonare la batteria potendo guardare in entrambe le direzioni e usando un kit che avrebbe funzionato su questo palco centrale divisorio.”

Tutti i membri della band sfruttano il set completo durante lo show. “C’è molto dello show quando i quattro membri della band si posizionano lungo tutta la lunghezza dell’arena, permettendo ad ogni settore dell’arena di sentirsi immediatamente vicini alla band, in particolar modo per l’innovativo impianto audio di Joe O’Herlihy che fa la stessa cosa: suonando direttamente verso ogni settore del pubblico in una sola volta.” aggiunge Devlin.

Uno schermo LED PRG Nocturne V-Thru – Devlin lo definisce “un’altra barriera” – è appeso sopra la passerella, e serve a unire e dividere il pubblico. “Mentre è appeso centralmente, ha la funzione di un gigantesco cartellone pubblicitario, predicando al pubblico e offrendo una una vista chiara più o meno ovunque nell’arena.” dice Devlin. “Abbiamo tutti la sensazione di averlo davanti alla faccia.”
Le immagini sono sviluppate da vari schermi di produzione tramite due media server d3 Technologies 4×4.

Quando lo schermo si abbassa e si appoggia sul palco, divide il pubblico sul parterre. “Non possono vedersi da una parte all’altra di questa barriera che è stata fatta scendere.” dice Devlin. “I biglietti del parterre sono venduti come “Lato Nord” e “Lato Sud”, lo stesso modo in cui molte città sono divise, e la metafora di una divisione al centro di questo show non è sfuggita a molti.”

Devlin, che definisce Williams “uno dei maestri dell’arte dell’illuminazione del concerto e, soprattutto, un maestro dell’arte della moderazione”, sottolinea la dimensione molto più piccola dell’impianto di illuminazione utilizzato per questo tour. “Lui fa miracoli con la varietà limitata di colori e la grande capacità per la sincronizzazione sua, di Alex Murphy e Sparky Risk.” Devlin aggiunge che anche il video è limitato per alcuni aspetti. “La band voleva davvero limitare la varietà dei contenuti video fino ad arrivare al lavoro di due artisti: uno per il set ‘innocence’ e uno per quello ‘experience’.” dice Devlin. Oliver Jeffers di Belfast, che è un amico della band e un artista straordinariamente bravo che fa bellissimi libri per bambini, era l’artista ideale per creare i disegni/collage in gessetto che rappresentano l’innocenza, mentre Willie e Sam Pattinson, responsabile del Treatment, produttore dei contenuti di questo tour, hanno trovato Jeff Frost, un artista digitale, creatore di video time-lapse, dello Utah, che ha creato gran parte dei contenuti per il set ‘experience’.”

Uno degli aspetti più straordinari del tour è quanto ha conservato dei progetti originali nati dai primi incontri. “E’ straordinario, ma questo show, più di molti altri, è davvero notevole così come sembrava nei progetti.” dice Devlin. “Tutte le idee si sono sviluppate durante le prove, e il contenuto video è stato in gran parte perfezionato durante le prove a Vancouver, e continua ad evolversi mentre il tour procede. E’ ancora molto vivo.”

Devlin ricorda un momento specifico dello show: “I tubi fluorescenti si alzano per formare una costellazione di linee orizzontali e verticali.” dice. “Se stai guardando, le puoi interpretare come croci che si sono formate casualmente. Questo elemento del progetto è un omaggio al grande Mark Fisher, che ha lavorato molto strettamente a noi all’inizio del processo e che ha condiviso con noi così tanto intuito. Durante uno degli ultimi incontri a cui Mark ha partecipato via Skype, ci siamo trovati in una piccola impasse, e come tentativo per riavviare il processo, ci siamo chiesti a vicenda, ‘Se potessimo posizionare un oggetto, qualsiasi oggetto, qualsiasi icona nel mezzo di questo modellino di arena vuota che si trova sul tavolo davanti a noi, in modo da fare tutto il lavoro – rappresentare questa band, il suo lavoro e il suo manifesto – quale sarebbe?’ Silenzio, e poi una voce da Skype, l’inconfondibile voce di Mark Fisher: ‘una fottuta croce.'”

Devlin ricorda anche specificatamente componenti del team che hanno reso tutto possibile: “lo straordinario e ferocemente talentuoso Jake Barry, il direttore di produzione, che ha un potere sovrumano con i numeri e davvero un’acuta capacità di intrattenere; il fantastico tour manager Dennis Sheehan, che ci manca molto, gli altri componenti del ‘consiglio di amministrazione’ del team creativo degli U2: Gavin Friday, il direttore esecutivo dello show, un artista straordinario sia come solista che con i Virgin Prunes, e un importante leader nel processo creativo degli U2; insieme a Morleigh Steinberg, che lavora alla regia e alle coreografie, ed è un altro importante attrice nel processo; Sharon Blankson, che ha avuto una grande influenza nell’arco generale e ne concetto dello show, così come nel creare tutti gli stili della band; e come ho già detto prima, il geniale sound designer Joe O’Herlihy, che ha ancora una volta spostato il paradigma del suono dal vivo con il progetto di questo sistema audio. E’ il marchio della straordinaria generosità di spirito di questa band il fatto che questo gruppo di anime incredibilmente talentuose e creative sono state parte del loro team per così tanto tempo, e che loro sono stati così accoglienti con me e Ric, in quanto nuovi membri del team.”

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