U2 iNNOCENCE & eXPERIENCE Tour: notizie, fatti e curiosità dopo il primo mese

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Con il concerto dello scorso 17 giugno a Montreal, l’”Innocence + Experience tour” degli U2 ha compiuto il “primo mese (abbondante) di vita”, essendo partito il 14 maggio da Vancouver. Dopo 17 concerti veri e propri più l’esibizione one-off al Roxy Theatre di Hollywood, e approfittando di una breve pausa di una settimana, è possibile iniziare a trarre le primissime conclusioni: siamo infatti giunti, sostanzialmente, alla metà della prima leg in Nord America, che terminerà il prossimo 31 luglio a New York e che prevede in tutto 36 concerti.
Innanzitutto, è d’uopo sottolineare come la tournée 2015 degli U2 sia abbastanza particolare per una serie di motivi:

  • si tratta del loro primo tour indoor in 10 anni, in netto contrasto con il precedente 360° Tour 2009/2011 che ebbe 110 date tutte outdoor e risultò il tour di maggior successo nella storia della musica, con oltre 700 milioni di dollari di incassi (merchandising escluso) e oltre 7 milioni di spettatori.
  • è stato organizzato tutto “a date multiple”, ovvero con minimo 2 show (e massimo 8) in ogni location. Il loro progetto originale, annunciato lo scorso dicembre con la messa in vendita dei biglietti, era di costruire 2 scalette diverse e alternarle di sera in sera; la band però durante le prove ha cambiato idea e si è orientata come al solito su un’unica scaletta “standard”.
  • gli U2 non andavano in tour dal luglio 2011, e dunque con quasi 4 anni di pausa si tratta del break più lungo mai fatto nella loro ormai 35ennale touring career.
  • mai avevano lasciato trascorrere ben 8 mesi della pubblicazione di un nuovo album e la partenza del relativo tour, se non ai tempi di Rattle and Hum (1988) e del successivo LoveTown tour 1989/90, progetti però assai inusuali e dunque non facenti del tutto testo.
  • Bono per la prima volta in assoluto non può suonare la chitarra on stage, a causa dello sfortunato incidente in bicicletta avvenuto a New York lo scorso novembre.

Le prime 11 date hanno raccolto quasi 190.000 spettatori e generato un incasso complessivo di oltre 22 milioni di dollari (merchandising escluso). Risultato ottimi per una band in attività da oltre 35 anni, ma leggermente inferiori alle attese dell’entourage della band e degli addetti ai lavori.

Gli U2 hanno costruito uno spettacolo in “2 atti” con una breve pausa: il primo atto prevede 10 canzoni sostanzialmente “fisse” e basate sul tema dell’innocenza, il secondo atto ha una serie di slot più variabili e si configura come una sorta di “greatest hits live” con qualche sorpresa occasionale.

Nel corso dei primi 18 show (contando anche l’esibizione al Roxy Theatre) gli U2 hanno suonato 41 brani diversi, che per loro rappresenta un vero e proprio record in così pochi concerti; è da notare però come, in una scaletta che prevede normalmente 23/24 canzoni, 18 sono state eseguite tutte le sere e un altro pezzo ha saltato solo 2 concerti.

La band ha per il momento “fatto girare” ben 12 brani nuovi (contando anche i singoli one-off Ordinary Love e Invisible, pubblicati rispettivamente a dicembre 2013 e febbraio 2014), di cui 7 sono stati suonati tutte le sere. Le canzoni più degne di nota sono: When Love Comes to Town (mancava dal 1993), In God’s Country (mancava dal 1989, a parte un paio di uscite nell’Elevation Tour 2001), 11 o’clock tick tock (suonata appena una dozzina di volte fra il 1987 e il 2001), Sweetest Thing (suonata appena una manciata di volte nel 2001), Lucifer’s Hands (b-side dell’album nuovo), The Ocean (brano suonato una trentina di volta nel Vertigo Tour 2005-2006, ma che prima di allora mancava da ben 23 anni), Even Better than the Real Thing (brano recuperato nel corso delle ultime leg del 360 tour, ma che a parte qualche sporadica apparizione nel 2001 mancava stabilmente dal 1998), Miracle Drug (suonata con regolarità solo nelle prime 2 leg del Vertigo Tour, e da allora accantonata), The Electric Co (brano che era stato recuperato nel Vertigo Tour ma che prima di allora mancava da 18 anni).

Questo l’elenco completo dei 39 pezzi suonati sin’ora nei 17 concerti veri e propri (thanks u2gigs.com):

  • Beautiful Day (17 times)
  • Bullet The Blue Sky (17 times)
  • Cedarwood Road (17 times)
  • Even Better Than The Real Thing (17 times)
  • Every Breaking Wave (17 times)
  • I Will Follow (17 times)
  • Invisible (17 times)
  • Iris (Hold Me Close) (17 times)
  • Mysterious Ways (17 times)
  • Pride (In The Name Of Love) (17 times)
  • Raised By Wolves (17 times)
  • Song For Someone (17 times)
  • Sunday Bloody Sunday (17 times)
  • The Miracle (Of Joey Ramone) (17 times)
  • Until The End Of The World (17 times)
  • Vertigo (17 times)
  • Where The Streets Have No Name (17 times)
  • With Or Without You (17 times)
  • City Of Blinding Lights (15 times)
  • Out Of Control (8 times)
  • The Electric Co. (8 times)
  • Angel Of Harlem (7 times)
  • I Still Haven’t Found What I’m Looking For (7 times)
  • One (7 times)
  • Desire (6 times)
  • Bad (5 times)
  • Sweetest Thing (4 times)
  • When Love Comes To Town (4 times)
  • 40 (3 times)
  • Elevation (3 times)
  • Ordinary Love (3 times)
  • The Troubles (3 times)
  • Volcano (3 times)
  • California (There Is No End To Love) (2 times)
  • Miracle Drug (2 times)
  • Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of (2 times)
  • All I Want Is You (1 time)
  • In God’s Country (1 time)
  • Lucifer’s Hands (1 time)

A tale elenco è necessario appunto aggiungere 11 O’clock tick tock e the Ocean, suonate per il momento solo al Roxy Theatre.
Da notare come One, uno dei loro brani più famosi e amati, per la prima volta non è fissa in scaletta.

Nel corso del tour si è per il momento confermata una tendenza ormai acclarata: da 30 anni (Unforgettable Fire tour 1984-85) gli u2 hanno un rapporto un pò “sofferto” con il vecchio materiale, cioè con i pezzi non dell’album in promozione. E’ evidente e preclaro che gli U2, di tour in tour, non hanno molta intenzione di valorizzare il loro precedente repertorio “minore”, cioè quello che ha avuto minore successo, salvo qualche sporadica eccezione.

Nella costruzione delle scalette puntano, oltre che sui pezzi nuovi, quasi solo sugli album più famosi, e di questi scelgono quasi solo i pezzi più celebri (hit singles). In particolare:

– le “new album tracks” che vengono suonate con regolarità in tour vengono poi quasi sempre abbandonate al giro successivo, e quasi mai recuperate, a meno che appunto non siano state singoli di successo.
– le uniche certezze dei primi 3 album sono I Will Follow, Sunday Bloody Sunday e New Year’s Day, (quest’ultimo brano, peraltro non ancora suonato in questo tour, fu nel 1983 il loro primo hit single).
October di fatto è ignorato.
– le uniche certezze di Unforgettable Fire sono Pride (il loro secondo hit single) e Bad.
– le uniche certezze di Joshua Tree sono le prime 4 canzoni, fra cui ci sono i 3 singoli, tutti di enorme successo.
– le uniche quasi-certezze di Rattle and Hum sono 3 singoli di successo (Desire, Angel of Harlem, All I Want is You). Adesso è stata recuperata When Love Comes to Town che fu pure un singolo di successo.
– le uniche certezze di Acthung Baby sono “le solite 5” (One, Until The End Of The World, The Fly, Mysterious Ways, Real Thing), fra cui i 4 singoli di maggiore successo.
Passengers, Zooropa e Pop sono sostanzialmente ignorati, ed è probabile che anche No Line on the Horizon subirà tale destino.
– le uniche certezze da All That You Can’t Leave Behind sono i 4 singoli, tutti enormi successi.
– le uniche certezze da Atomic Bomb sono i 2 singoli di maggiore successo.

Si sa comunque per certo che la band ha recentemente provato/considerato vari altri brani più rari e “inusuali” (Crystal Ballroom, Velvet Dress, The Ground Beneath Her Feet, Tryin’ to Throw Your Arms, Numb, Moment of Surrender, No Line on the Horizon ed altri), sarà interessante vedere se tali brani verranno inseriti nelle scalette o meno.

Prossimo appuntamento on stage il 24 giugno a Chicago… stay tuned!

Articolo di Gabriele L.

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