U2 & Past. Heaslip: la Fede, la ‘liturgia’ e la benedizione di Torino 2010

Il 23 febbraio scorso si è spento il Past. Jack Heaslip, che fin dai tempi della Mount Temple strinse un forte legame con la band. Riceviamo spontaneamente un delicato e rispettoso articolo da Catia e Max, che oltre a tradurci l’intera benedizione alla band, ai tecnici, alla crew ed a tutti i fan, del 5 agosto 2010, ci descrivono come si è sviluppato il profondo rapporto con Bono e con il resto della band. Persone come il Past. Heaslip sono state determinanti per i nostri, un punto di riferimento che li ha aiutati a riconoscere ed a  seguire i valori piu’ importanti ed a non lasciarsi contaminare dagli eccessi delle rockstar e noi dobbiamo essere orgogliosi per le persone che sono.

 

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Il rapporto con il Past. Jack Heaslip delinea un ambito fondamentale della storia degli U2 e del loro percorso storico, sia personale (nella loro vita cristiana), sia artistico. La figura del Past. Heaslip ha manifestato, in forma discreta, l’afflato costante verso la Fede, e la sua espressione in forma discreta, divenendo una presenza di inestimabile valore cristiano, come testimoniato dalla spiegazione di Neil McCormick («Boy to Man: A Dublin-Shaped Band», dal libro di Scott Calhoun, a cura di, Exploring U2: Is This Rock ’n’ Roll?; 2012, pp. 12-13).

 

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«Jack Heaslip ha giocato un ruolo importante nella storia degli U2 e continua a ricoprirlo tuttora. Negli anni ’70 era insegnante di inglese alla Mount Temple, dove svolgeva anche l’importante ruolo di tutor. Come racconta Bono in U2 by U2, Jack lo aiutò ad affrontare una sorta di esaurimento nel 1974, in seguito all’improvvisa morte di sua madre. Bono ricorda quei momenti come un periodo turbolento, dove gli capitava di avere eccessi d’ira e di sbattere i pugni sulle sedie e sui tavoli, mentre la sua mente era assalita dalle domande più cruciali sulla vita, sull’universo e su tutto il resto. Jack era una persona a cui ragazzi potevano parlare perché lui ascoltava davvero. E dedicò a Bono molto tempo e molto spazio per elaborare tutte quelle cose per conto proprio. Molti anni dopo, Jack visse la sua personale crisi religiosa, la sua illuminazione, per cui lasciò l’insegnamento per diventare un sacerdote anglicano. Officiò il matrimonio di Bono e della graziosa Ali, la fidanzatina che aveva avuto dai tempi nella scuola superiore; battezzò i loro figli; officiò al funerale del padre di Bono; e tutt’oggi svolge un ruolo importante come consigliere spirituale di Bono. Ma ciò che rende Jack una persona particolarmente interessante e influente in questo contesto è che non c’è nulla di dogmatico nel suo modo di essere; il suo approccio alla vita e alla fede è aperto, creativo e poetico. Ricordo quando leggeva in classe dei brani tratti da Leonard Cohen e quando presenziava delle lezioni di educazione sessuale talmente esplicite che una volta procurarono uno svenimento a una ragazza un po’ imbarazzata. Era molto distante dai metodi educativi dei Fratelli Cristiani. E questa apertura si riflette nella fede stessa di Bono e nelle sue interazioni pratiche con il mondo materiale.

Sophie Shirley era l’insegnante di religione ma, ancora una volta, nell’ambito di una scuola aconfessionale, il suo approccio era creativo e privo di alcun dogmatismo. Io fui il peggiore incubo di quella donna dal momento che ero l’ateo più convinto della scuola. Ma per Bono e The Edge lei fu un motivo di ispirazione, un animo gentile abbastanza mondano da riconoscere che la vita non era sempre bella ma che tuttavia era costellata, come Bono ricorda, “dalle impronte di Dio ovunque”. In Irlanda esistevano solo due tipi di risposta al fascismo religioso che predominava nello stato cattolico: o mangiare questa minestra o saltare dalla finestra. Ma alla Mount Temple fummo introdotti a una terza risposta. Nel 1976, il mondo fu investito da una gigantesca ondata di fervore dovuto alla “nuova nascita” (born again) e, in questa scuola, del tutto priva di dogmatismi, molti studenti, ispirati da Miss Shirley, ne furono travolti. Tra questi c’erano anche Bono e The Edge, i quali in seguito attirarono nel gruppo anche Larry (che, essendo una persona molto concreta, non dimostrò una devozione così assoluta come la frangia più estremista che iniziò a dominare per un certo periodo e che in seguito quasi portò alla divisione degli U2, a motivo del rigore spirituale richiesto, che quanto a inflessibilità e assolutezza non era da meno del cattolicesimo più ortodosso)».

 

La presenza del Past. Heaslip, continua quanto silenziosa nel percorso spirituale degli U2, emerge, in particolare, all’interno dell’“impalcatura liturgica” che caratterizza i loro concerti, come espresso nel saggio di Mark Meynell

 

La loro Fede, manifesta nei loro testi, in moltissime affermazioni, riflessioni e contributi di Bono in particolare, è espressa in forma molto misurata rispetto al pubblico e, quindi, rispetto a noi. Parte delle benedizioni che hanno elargito anche a noi fan ci restano sconosciute (comunque agendo in forma assolutamente coerente con l’essere cristiani e con le Scritture). Ovvero, pregano, benedicono e fanno benedire la loro musica, i luoghi dove suonano e noi fan (rispettosi di tutti e di qualsiasi modo di pensare, credere e non credere) senza sfoggiarlo e senza che nessuno ne abbia di che risentirne.

 

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La questione più toccante, però, riguarda ognuno di noi, ognuno di noi che è stato a un concerto degli U2: il Past. Heaslip era solito pregare prima dello svolgimento di un concerto, quando lo stadio o l’arena erano ancora vuoti, passando tra le sedie, camminando tra le tribune, pregando e benedicendo i fans che di lì a poco avrebbero assistito allo spettacolo.

E questa è la benedizione del Past. Heaslip eseguita il 5 agosto del 2010 a Torino, alla fine della prima sessione di prove relative al concerto del “360° Tour”.

 

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Bono: «Bene, chiediamo a Padre Jack – se è disponibile -, di impartire una benedizione sulla tournée che stiamo per intraprendere… quindi chiunque sia interessato è assolutamente benvenuto a prendere parte alla benedizione di Padre Jack».

 

Pastore Jack Heaslip: «Siamo tornati! Siamo tornati e, ancora una volta, abbiamo questa opportunità. Siamo tornati e anche quelli che stanno dietro alle quinte sono tornati e con loro anche i loro gran cuori. E ancora una volta possiamo rendere grazie a Dio per le persone… per le persone e le loro abilità… per le persone e la loro creatività… per le persone e le loro personalità. Abbiamo un lungo elenco di persone, perché ci sono molte persone coinvolte e spero di non tralasciare nessuno, perché Dio non si dimentica di nessuno.

Quindi, questi sono i nostri pensieri per quanto riguarda le persone: siamo un corpo, siamo una squadra e possediamo competenze e doni… e capacità di fare cose prodigiose… e personalità diverse, perciò voglio proclamare la benedizione di Dio oggi: la benedizione di Dio sui musicisti, sulla band, Bono e The Edge, Larry e Adam, ma anche sui tecnici, che a loro volta sono artisti sopra e sotto il palcoscenico, su tutti coloro che si occupano dei computer e della tecnologia, sui tecnici del suono, ossia coloro che rendono possibile raggiungere tutte le persone che sono presenti in tutti gli stadi in cui andiamo. E pronuncio la benedizione di Dio anche sugli addetti alle luci: Dio ama la luce! E su tutti coloro che si occupano della scenografia e delle riprese: luci, video, telecamere. E proclamo inoltre la benedizione di Dio su coloro che lavorano in modo creativo e innovativo, con il legno e il metallo, con invenzioni, nella manutenzione e in tutto ciò che questo comprende. E poi prego che la benedizione di Dio sia su coloro che fanno arrivare l’energia elettrica e la distribuiscono in tutti gli stadi in cui andiamo. E poi proclamo la benedizione di Dio e anche rendo grazie per coloro che hanno creato questo palco, poiché possiamo stare qui sopra in tutta sicurezza grazie al loro lavoro… intendo gli operai che hanno montato il palco. E proclamo ancora la benedizione di Dio su tutte le persone che lavorano nell’amministrazione: i promoters, il management dell’organizzazione, della tournée, la produzione, contabilità, biglietteria, comunicazione e media, merchandising, viaggi, e quant’altro. E ringraziamo Dio per la creatività dei costumisti e del trucco, e li benediciamo nel nome di Dio. E anche i fisioterapisti che aiutano la band e gli altri a tenersi in forma e a stare bene. E poi penso che dobbiamo proclamare la benedizione di Dio su coloro che si occupano del catering, sono le persone che ci danno da mangiare ogni giorno e che ci permettono di camminare… di marciare… grazie al loro lavoro creativo. E proclamiamo la benedizione di Dio su tutti coloro che sono coinvolti nei trasporti, che si tratti di camion, bus o aerei, e per la capacità richiesta in questo ambito. E proclamiamo la benedizione di Dio e Lo ringraziamo per coloro che svolgono il servizio di sicurezza, sia a livello individuale che in gruppo.

Ma, soprattutto, rendiamo grazie e chiediamo la benedizione di Dio sulle persone che riempiranno questi posti domani sera e tutti questi posti in tutti i luoghi che toccheremo in Europa. Chiediamo la benedizione di Dio e la Sua presenza in ogni luogo e che ciò che viene fatto sia fatto perché Lui sta benedicendo quello che sta succedendo. Perciò chiediamo la benedizione di Dio sui fans, sul pubblico e anche su coloro che capiteranno qui per caso, che siano toccati dagli sforzi di ognuno e dalla squadra che li vuole raggiungere. E proclamiamo l’amore di Dio per tutti, l’amore di Dio per tutte le persone, dovunque siano e ovunque viaggiamo.

Abbiamo però il desiderio specifico di benedire i nostri cari… in particolare quelli che non sono con noi… che abbiamo lasciato a casa, che Dio li protegga, sia con loro, li rassicuri del nostro amore nei loro confronti e anche del Suo amore verso di loro.

Quindi nel nome di Dio proclamo questa benedizione, non implorandoLo per favore, ma nella consapevolezza che questo è ciò che Lui vuole. È Suo desiderio benedire ed è nostro privilegio ricevere questa benedizione e lo faccio nel Nome di Gesù. Amen».

 

Grazie Past. Heaslip, anche e soprattutto per questo, per le sue preghiere e benedizioni, che abbiamo sicuramente ricevuto.

Catia e Max

 

 

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