(AB Anniversary) Achtung Baby visto dai fans: la recensione di Renatowire

Continuano le recensioni dei placers che hanno voluto condividere con noi i ricordi, le storie e le emozioni legate all’album entrato nella storia degli U2 e della musica in generale.

Oggi vi proponiamo il racconto di Renatowire

Sono trascorsi vent’anni anni dal mese di novembre 1991. Ricordo bene quel periodo, per diversi motivi si parlava molto di questo nuovo album degli U2: primo la scelta di registrare a Berlino, secondo la strana comparsa nel mercato dei bootleg delle Session: due doppi vinili The New U2 ed in seguito dal triplo cd Salomè. Si vociferava che i nastri non vennero rubati dagli Hansa Studios ma che fu una scelta apposita diffondere i demo per testare la reazione dei fans a tanti cambiamenti, credo che a questa domanda non avremo mai una risposta.

Non ricordo bene in dettaglio quale emittente,forse Radio Rai in una trasmissione molto famosa all’epoca Stereodrome, trasmise per intero i bootleg, la reazione da parte dei fans ricordo che non fu omogenea. I soliti discorsi tenevano banco: dove sono finiti gli U2, non sono più quelli di War, The Unforgettable Fire e Joshua Tree..etc..io in parte facevo parte di questi, dall’altra i nuovi brani in forma embrionale riscuotevano molti consensi. Qualcosa stava accadendo si percepiva ma non si capiva la direzione di questo cambiamento.

Le canzoni del bootleg in cd non avevano titolo ma solo un numero (track 1..track 2…), uno stato di confusione accompagnava i miei pensieri. Molti pezzi erano solo strumentali. Durante l’estate ascoltai con insistenza i nuovi brani, una strana sensazione d’ansia e curiosità mi accompagnò in quel periodo ma ero molto fiducioso che anche questa volta gli U2 non avrebbero deluso le mie aspettative.
Nei primi giorni di ottobre iniziarono a comparire nei negozi di dischi i primi poster che annunciavano l’uscita del singolo The Fly e dell’album Achtung Baby. Fui subito colpito dal magnetismo delle foto di questi poster, le foto scattate in una Berlino innevata avevano una forte influenza su di me; l’idea della Trabant mi sorprese molto, l’attesa cresceva sempre più fino all’uscita del singolo the Fly: rimasi senza parole! Un pezzo strepitoso, l’assolo di Edge potente e preciso ha lasciato un segno indelebile dentro di me.

Grazie ad un mio amico distributore di dischi riuscii ad avere l’album venerdì 15 novembre, tre giorni prima dell’uscita. Fu un’overdose di musica ed emozioni i brani ascoltati per tempo dai bootleg erano cambiati soprattutto nei testi, tutto sembrava avere un senso adesso.
Credo che la scelta di spostarsi a Berlino per la registrazione del nuovo album fu azzeccata. La città in quel periodo era il simbolo del cambiamento, un crocevia per il futuro, gli U2 disegnarono il loro partendo dalla (Zoologischer Garten) meglio conosciuta come Banhof Zoo della linea U2 della U-Bahn (metropolitana di Berlino) per arrivare in vetta a tutte le classifiche del mondo.

Vorrei provare a descrivere ogni minima emozione provata all’ascolto di Achtung Baby in quei giorni nel lontano 1991 ma non credo di esserne capace. Sono trascorsi vent’ anni. Se lo facessi adesso sarebbe un commento falsato dopo migliaia di ascolti, di una cosa sono convinto oggi come lo ero nel 1991: un album con gli ultimi tre brani di un’ intensità e bellezza come quelli contenuti in Achtung Baby non c’è mai stato e credo mai ci sarà, a mio parere non esistono aggettivi per descrivere Ultraviolet, Acrobat e Love is Blindness.

I mesi seguenti all’uscita dell’album scorrevano veloci in attesa del tour che si presentava come una grossa incognita fino al mese di gennaio, quando iniziò a trapelare qualcosa da vari special televisivi di mtv, una cosa senza eguali aspettava i fans: credo che dal 1992 i concerti degli U2 non si possano più chiamare tali ma spettacoli o meglio Show!!!!

Ricordo molto bene di amici volati in Florida a Lakeland per la prima del tour, al loro ritorno mi dissero “preparati i nuovi U2 stanno arrivando,non potrai fare altro che amarli sempre di più!!”
Come tutti sapete lo ZooTv arrivò anche in Italia nel mese di maggio: mi feci tre viaggi da Bolzano a Milano in tre giorni per seguire i due concerti forse tanti altri di voi amici presenti in U2place ritornarono a casa la notte del 20 maggio 1992 con una specie di alienazione e incazzatura in corpo: niente U2 quella notte, ma le due serate seguenti furono una rivelazione.

Nei giorni seguenti mi chiesi cosa poteva unire gli U2 che vidi per la prima volta a Bologna nel 1985 e quelli appena visti ad Assago: in soli sette anni tanta differenza da un Teatro Tenda ed un palco con poche luci colorate allo ZooTv. A tutt’oggi non sono sicuro di avere una risposta a questa domanda.

Di una cosa sono sicuro se dopo oltre vent’anni mi trovo qui assieme a voi a condividere queste esperienze è proprio perché amo questo fantastico gruppo.

Renato

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