Bono e la tecnologia che può cambiare il mondo!

Vi proponiamo qui di seguito un’intervista a Bono proposta dalla rivista on line Technology Review e che fa luce su come , secondo il cantante degli U2, le nuove tecnologie possano aiutare ad arrestare la povertà estrema e la fame nel mondo tra le altre cose.

Dire che Bono è il cantante della rock band U2, è come dire che Thomas Edison ha inventato il giradischi: si rischia di lasciar fuori buona parte della sua biografia. Il cinquantaduenne irlandese (il cui vero nome è Paul Hewson) è anche un investitore nella tecnologia e un attivista che ha co-fondato ONE e (RED), le organizzazioni volte a eliminare la povertà estrema e l’AIDS. Ha passato anni a sollecitare i leader occidentali a cancellare i debiti dei paesi poveri e aumentare i finanziamenti in favore dei farmaci che combattono l’AIDS in Africa.

Bono ha risposto tramite e-mail alle domande poste dall’editore di Technology Review, Brian Bergstein, circa il ruolo che le tecnologie, dai vaccini alle informazioni sui servizi, possono svolgere per risolvere i nostri problemi più grandi.

Siamo nel 2013, e milioni di persone sono ancora senza cibo e cure mediche appropriate. Gli inventori di nuove tecnologie hanno portato avanti promesse eccessive?

La tecnologia è stata sbalorditiva nei suoi risultati tangibili. Ad esempio, gli antiretrovirali, un complesso di 15 farmaci anti AIDS condensati in una sola pillola al giorno (che permette ora di salvare un numero di vite pari a circa 8-000.000), il letto dotato di una zanzariera con insetticida (che ha dimezzato le morti per malaria in otto paesi in Africa negli ultimi tre anni) le vaccinazioni per i bambini (che hanno salvato 5.500.000 vite negli ultimi dieci anni), il telefono cellulare, Internet, e la diffusione di informazioni, una combinazione letale per i dittatori e per la corruzione.
Ma per massimizzare l’effetto che la tecnologia può avere, si rende necessaria una rete di iniziative, un sistema di interventi, sostenuta dai cittadini che condividono il capitale sociale. Questo è ciò che porta avanti un progresso sostanziale e sostenibile. Non esiste una bacchetta d’argento per porre fine alla povertà estrema e alle malattie, nessuna tecnologia magica. Ci vuole impegno, una vita intera, più risorse, volontà politica, e la gente che si alzi in piedi a chiederlo. La tecnologia fornisce i mezzi, però.

Quale dovrebbe essere il ruolo della tecnologia nel rendere il mondo migliore? Esistono alcuni problemi anche sono oltre il suo raggio d’azione, come la povertà?

La tecnologia ha già aiutato ad affrontare la povertà estrema in Africa. L’estrema povertà è la condizione empirica di riuscire a vivere con meno di $ 1,25 al giorno. Nelson Mandela una volta ha chiesto che noi fossimo la “grande generazione” in grado di battere la povertà estrema, facendo notare come noi possediamo la tecnologia e le risorse per realizzare questa visione straordinaria. E lo facciamo. Potremmo raggiungere l’obbiettivo entro il 2030, forse prima. La rivoluzione digitale che stiamo vivendo, i rapidi progressi nel campo della salute e l’agrotecnologia, queste cose sono diventate delle armi di base in risposta allo squillo di tromba di Mandela. Esse consentono alle persone di andare avanti e farsi strada nonostante e oltre la condizione in cui versano in ​​Africa, le cose stanno cambiando rapidamente. E’ stata una lenta marcia che improvvisamente ha cambiato velocità in un modo che non si sarebbe neanche potuto immaginare 10 anni fa. Le innovazioni che permettono agli agricoltori di utilizzare i telefoni cellulari per verificare i prezzi delle sementi, per il settore bancario, per l’invio di pagamenti … fino all’effetto macro che abbiamo visto raggiungere dalla primavera araba grazie a Facebook e Twitter.
Ma le persone possono utilizzare la tecnologia con scopi buoni e meno buoni. I sistemi sociali e il capitale sociale all’interno del sistema devono essere forti e positivi nel coltivare un uso progressivo della tecnologia. Cerchiamo di essere onesti.

Hai sempre ammirato Steve Jobs. Ha reso il mondo migliore o semplicemente ha reso i computer più belli?

Penso che una gran parte dei motivi per cui la Apple e Steve Jobs hanno ingannato tanti è che sono una società che ha messo la propria gigantesca grandezza davanti a ogni cosa, nella convinzione che una alta redditività sarebbe proseguita a lungo termine. Steve era un grande creatore di affari, e se questo era l’unico aspetto che si è stati in grado di vedere, posso immaginare che un altro profilo più temibile sarebbe emerso. Ma il motivo per cui io, e gli altri che hanno avuto modo di conoscerlo personalmente, credevamo in lui era il suo pensiero chiaro. Le grandi idee per me sono come le grandi melodie. Essi sono immediatamente riconoscibili, memorabili, e hanno una sorta di arco inevitabile. Nel mondo della musica è difficile immaginare che ci sia una melodia migliore di “I want to hold your hand.” Nel mondo tecnologico, è difficile immaginare che ci sia migliore forma o contenuto rispetto ai prodotti Apple. E’ come se fossero sempre esistiti. E’ quel tipo di inevitabilità che Steve ha saputo individuare. Con il design di Jony Ive, con i sistemi operativi di Avie Tevanian. Tra tanto rumore, il desiderio di quel tono chiaro, o, nel caso di Apple, del bianco puro.
Mi ha detto una volta che gli sarebbe piaciuto passare più tempo a occuparsi della filantropia e sarebbe arrivato quel giorno. Non era interessato ad un impegno a metà, come la sua personalità ben suggerisce. Tuttavia, Apple con molta calma ha contribuito con più di $ 50 milioni al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria attraverso la vendita della versione (RED) dell’iPod nano, tanto da essere il maggiore donatore aziendale. Tim Cook è appassionato di queste cose. Rimanendo ancorati a un impegno che già c’era, in tempi di recessione, per un’emergenza impopolare (persone che muoiono in luoghi lontani perché non possono permettersi i farmaci contro l’AIDS), lui e la Apple hanno davvero contribuito a mantenere alta l’attenzione sulla questione.

Se tu avessi un budget equivalente a quello che ha permesso di portare gli astronauti sulla luna, quali problemi tenteresti di risolvere?

C’è un pensiero emozionante. Il programma Apollo a suo tempo, rappresentava il 4 per cento del bilancio federale. Tutta l’assistenza degli Stati Uniti all’estero è solo dell’1 per cento, di cui il 0,7 per cento dedicato a questioni che riguardano le persone più povere. Io credo che la povertà estrema è la sfida più grande che abbiamo da portare avanti. Tale nozione è complessa, ma per molti aspetti, noi sappiamo ciò che funziona. Ad esempio, con un livello di risorsea livello del progetto Apollo, sarebbe possibile portare a termine il lavoro in materia di HIV / AIDS. Sbarazzarsi di esso, definitivamente. E cosi della Malaria. Si potrebbero vaccinare tutti i bambini contro le malattie mortali a cui in Occidente difficilmente si pensa. Si potrebbe aumentare la produttività agricola in Africa, che è due volte più efficace del ridurre la povertà di qualsiasi altro metodo. Infine, si potrebbe iniziare un progetto di elettrificazione per l’ Africa. Elettricità significa permettere alle aziende di piccole dimensioni di essere in grado di funzionare e assumere persone, che le medicine possono essere refrigerate, che i bambini possono studiare, anche dopo il tramonto. Portare l’energia elettrica in l’Africa significherebbe garantire un tipo di sviluppo economico tale che alla fine, non ci sarebbe più bisogno del nostro 4 per cento o 1 per cento. L’aiuto è solo un ponte, ma dove ci sono acque agitate, questo ponte è necessario.
Vorrei aggiungere che, senza combattere al contempo la corruzione, spendere un quantitativo di soldi pari al progetto Apollo, può portare più pericoli di quanti ne porti un viaggio sulla luna. La corruzione è mortale, ma c’è un vaccino e si chiama trasparenza. Siamo in grado di raccogliere e diffondere i dati in tutti i modi, dando un nuovo significato alla parola “responsabilità”.

Hai lavorato a stretto contatto con democratici e repubblicani. Come si può fare di più in un ambiente politicamente polarizzato?

Per quasi 15 anni sono stato un vero e proprio scacciatore a Washington, in primo luogo un dilettante in una compagnia intelligente, ora un professionista accompagnato da un esercito tra i migliori e più brillanti soggetti attraverso la ONE Campaign. Fin dall’inizio mi è stato detto come il Campidoglio non fosse mai stato così polarizzato, e di come i partiti si scontrassero in modo inutile, ecc. Per quindici anni ho ascoltato la stessa cosa. Ma ogni volta che ci sono stato, ho incontrato politici che sono disposti se è necessario a passare attraverso un corridoio, soprattutto quando si tratta delle persone più vulnerabili del pianeta. La loro situazione solleva le persone sopra la negatività, ricorda ai funzionari perché sono venuti a Washington in primo luogo, per avere fatto cose reali che aiutano le persone ad aiutare se stesse. Nelle ultime due elezioni, gli aiuti per i poveri del mondo, non sono stati utilizzati come una pedina nel gioco politico. In realtà, sono stati l’unica cosa su cui i candidati sono stati effettivamente d’accordo. Questo non è successo. I media e il pubblico lo richiedevano.

Come può il presidente Obama lavorare al meglio per migliorare lo stato del mondo nel suo secondo mandato?

Il presidente Obama ha già impostato un percorso deciso verso il rafforzamento della sicurezza alimentare nei paesi poveri, e ha raccolto l’eredità del presidente [George W.]Bush in materia di AIDS. Entrambe le iniziative devono essere accelerate. Con una leadership mondiale che promuova i partenariati con i paesi più poveri, e con le giuste risorse, siamo in grado di finire un paio di cose che proprio non appartengono al 21 ° secolo. Come l’AIDS, come la malaria, come la poliomielite.
Il presidente si è anche battuto per la trasparenza nei settori del petrolio, del gas, e dell’estrazione mineraria, gettando una nuova luce su uno dei rapporti d’affari più oscuri. Dove c’è una grande ricchezza sotto la terra in alcuni dei paesi più poveri, i benefici devono restare nelle mani di tutti coloro che vi abitano.
Per quanto riguarda l’elettrificazione è necessario ci sia un buon uso della leadership. I paesi più poveri hanno il vantaggio di poter superare l’ostacolo, come hanno fatto con le infrastrutture per le comunicazioni. Si può raggiungere lo scopo con forme più efficienti, più pulite come la tecnologia geotermica, idroelettrica, solare, l’estrazione del carbone.

Ti lasci abbattere? In caso negativo, perché no?

Come ogni genitore, mi chiedo che tipo di mondo ci stiamo lasciando alle spalle. Ma ho anche avuto la fortuna di essere stato coinvolto in alcune grandi movimenti che hanno contribuito a portare avanti grandi sfide, come quelle per l’abbattimento del debito o la lotta all’AIDS e alla malaria. Questi movimenti sociali sono le cose che fanno la differenza reale, le persone provenienti da diversi percorsi di vita che si uniscono per lottare per ciò in cui credono hanno molti modi per farlo, manifestando, per iscritto, via twitter, cantando, o andando in prigione. E’ difficile non essere ottimista quando si vede cosa accade quando le persone uniscono le forze.
In questo momento, però, credo che le cose siano in bilico. Ho sentito parlare di un rapporto che prevede che entro il 2030 il mondo sarà spaccato ulteriormente tra le popolazioni in crescita e un modello di consumo basato sulla scarsità delle risorse naturali. Questa può portare senza via di scampo a conflitti e instabilità. Ma è evitabile. Sono fiducioso che potremo superare la peggiore delle tendenze, ma solo se si lavora ancora meglio per costruire reti innovative che permettano lo sviluppo di ciò che funziona meglio e meno di ciò che invece non funziona.
Come può accadere questo? Raccogliendo più dati e divulgare queste informazioni in modo da poter sondare ulteriormente sapendo cosa fare. Continue innovazioni tecnologiche, non c’è dubbio, su fronti sempre più ampi. La connettività dei social media, sfruttabili per l’azione, non per l’apatia. Centinaia di migliaia di persone hanno marciato nella campagna “Drop the Debt”, ed ora circa 51 milioni di bambini in Africa stanno andando a scuola grazie ai fondi liberati dalla cancellazione del debito, si tratta di un numero impressionante. Questo non sarebbe accaduto se la gente in tutto il mondo non lo avesse chiesto. Gli strumenti che la tecnologia fornisce ci permettono di conoscere e capire meglio i problemi che precedentemente avevamo creduto irrisolvibili. Con questi dati siamo in grado di descrivere il tipo di mondo in cui vogliamo vivere e poi senza pensieri superficiali andare anche oltre. E’ l’occasione più grande che sia mai stato offerta ad alcun generazione. Questa è la verità. Wow.

Fonte: Technologyreview.com

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