Intervista a Bono e The Edge su U2.com, parte seconda.

Il sito u2.com ha pubblicato ieri la seconda parte dell’esclusiva intervista a Bono e The Edge.
Vi proponiamo alcuni frammenti interessanti a proposito del nuovo album e di Glastonbury.

I cambiamenti nel panorama musicale da iTunes a Spotify a Facebook ci danno qualche informazione circa il modo in cui gli U2 rilasceranno il nuovo album?

Edge:Ci sono molte pressioni affinchè si inizi a pensare a una nuova singola canzone perchè questa è la moda. E’ un pò un ritorno al periodo precedente agli LP, quando tutto era rappresentato dal 45 giri. Abbiamo cercato di tenere duro in questo senso, perchè amiamo l’album come formato, siamo cresciuti con esso e continueremo a pensare in questi termini ancora per un pò.
Bono: Ma di più, pensiamo di non pubblicare nulla finchè ogni singola canzone ci apparirà vitale.
Edge:E siamo avidi! Vogliamo essere d’impatto su più livelli, vogliamo una collezione di canzoni d’impatto, che la gente senta sotto la pelle e con cui vivere, ma vogliamo anche un 45 di impatto, un grande singolo che raggiunga posti e persone che un LP non raggiungerebbe..L’obbiettivo finale è avere un album di canzoni così avvincente che non solo si adatta perfettamente al gusto delle persone che lo ascoltano, ma addirittura cambia i gusti degli ascoltatori, questo è il nostro obbiettivo.

Gli ultimi album degli U2 sono usciti ogni quattro anni circa, qualche indizio sui tempi del prossimo album?

Bono: Non lo sappiamo ancora, ma abbiamo tre album a cui lavorare. Il nostro amico Chris Martin dice “Perchè non unite i tre album e ne pubblicate almeno uno?”. E questo può anche avere un senso, ma noi non siamo soliti lavorare in questo modo. Mi piace pensare che se le cose continueranno ad andare bene con Brian Burton – Danger Mouse– scioccheremo le persone con dei nuovi suoni e delle nuove canzoni.

Alla fine la band è riuscita a suonare a Glastonbury lo scorso anno. Com’è andata?

Bono: Il pubblico è stato molto generoso con noi, anche le persone che erano li per protestare. Io ammiro le persone che si organizzano per protestare, sebbene in questo caso credo non abbiano capito fino in fondo lo scopo per cui erano impegnati: a proposito della storia che gli U2 abbiano sede in un paradiso fiscale, cosa che non è vera. Uno dei punti di forza dell’economia irlandese è la sua competitività in tema di tasse, e il popolo irlandese si sta battendo perchè rimanga così, quindi non avrebbe senso pensare che il popolo Irlandese neghi a una società irlandese ciò che offre a società estere, ma spesso la gente non approfondisce bene.
Glastonbury non è stato un normale show targato U2, è stato molto più grintoso e affilato e il palco sembrava una pista di ghiaccio, quindi non sono riuscito a muovermi come volevo. Comunque il nostro intento era quello di incontrare un nuovo pubblico, e non ci importava se per farlo dovevamo andare nel fango e nella pioggia. Vogliamo mantenere freschezza per il nostro vecchio pubblico anche cercando un nuovo pubblico. Lo speciale di un’ora andato in onda in quell’occasione alla BBC è una cosa che ci riempe d’orgoglio.

A parte il campo musicale, il 2011 è stato un anno fondamentale anche dal punto di vista storico:

Bono: Un anno di fondamentale importanza. Il nuovo millennio in realtà è iniziato nel 2011 in Piazza Tahir. Il modello predominante del passato è stato invertito, il modello piramidale con il popolo alla base e il potere al vertice. Questo modello è stato sovvertito ed è ironico di come ciò sia accaduto proprio nelle terre delle piramidi. Ora il lato più forte è alla base, e il potere deve prestare ascolto alla base se non vuole perdere rilevanza. La comunicazione tra le persone resa possibile dai social media è ciò che ha permesso che questo accadesse: nell’era informatizzata in cui viviamo non puoi essere un despota o un dittatore e nasconderlo maltrattando il proprio popolo. Tutto avviene in campo aperto, trasparenza è la parola nell’anno dell’attivismo.

L’attivismo e le cause sociali stanno sempre a cuore agli U2, da ultimo con le (Red) Zone durante il 360 Tour, com’è andata?

Edge:Si, all’inizio del tour abbiamo pensato di tentare per la prima volta una vendita di biglietti parallela , per la vendita appunto dei biglietti (Red) Zone. Ogni sera abbiamo devoluto i profitti dalla vendita di questi biglietti alla (Red) Campaign. Alla fine questo ha generato una donazione di 12 milioni di dollari al Fondo per la Lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria. Ne siamo molto orgogliosi.

Potete leggere l’intera intervista se siete iscritti al sito U2.com.

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