Die Mensch-Maschine, Man/Machine, Uomo/macchina… probabilmente era quello che Bono pensava di essere diventato, un uomo/macchina.
Man-Machine dei Kraftwerk era il suo disco preferito chiuso nella sua cameretta di Cedarwood Road appena adolescente.
Non c’era più sua madre, il buio e il freddo aveva trovato posto nel suo cuore e si stava trasformando in una macchina senza emozioni?
Forse alcuni di voi l’avranno notato nei recenti live, durante Song For Someone, che ritrae un Bono adolescente nella sua casa di Dublino.
Nella prima stanza, la camera, c’è un poster appeso al muro… è quello della copertina di Man-Machine dei Kraftwerk.
Bono regalò quel disco ad una ragazza di Dublino, appena conosciuta a 16 anni, si chiamava Alison e da quel giorno non si sono più separati.
Perchè lei l’ha preso per mano e ha trasformato l’uomo-macchina in Bonovox, rockstar, padre.
Man/Machine che è anche e soprattutto un verso di Iris (Hold me Close), dedicata a sua madre: “It was you made me your man/Machine“.
Tutto questo accadeva Cedarwood Road, Dublino… ancora una volta.
vi segnaliamo il nostro articolo “Kraftwerk & U2” per approfondimenti.