Prime analisi sul rendimento vendite e passaggi radio di You’re The Best Thing About Me

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Nel nostro forum gli U2 vengono studiati sotto ogni angolazione, anche quella del rendimento vendite e indice di gradimento radiofonico. E oramai ad un livello altissimo di competenza.
Gianluigi Cima e Fabrizio Lunelli hanno riassunto in questo articolo ogni ragionamento.

Gli U2 non hanno mai avuto le stimmate della band da singolo “acchiappa-classifiche”. Per intenderci, neppure nel pieno rigoglio della carriera. Se per un verso ciò ha costretto Bono&soci a sudare le proverbiali sette camicie prima che attorno ad un brano si coagulasse il massiccio consenso delle charts (negli Stati Uniti si dovette attendere With or Without You, apripista di quella pietra miliare che risponde al nome di The Joshua Tree, per issare una canzone al #1; nel Regno Unito fu necessario pazientare addirittura sino alla pubblicazione di Desire), per un altro verso ha affrancato gli U2 dall’ossessiva dipendenza dal classico “tormentone da radio”: i loro lavori, persino i meno acclamati, hanno sempre ottenuto un buon riscontro complessivo di vendite nel lungo periodo, con i tour che hanno sopperito a talune scelte di marketing non esattamente felici.

Quanto premesso non postula, beninteso, che il lancio di un singolo non condizioni – anche pesantemente – le sorti di un album. Tanto più dopo la rivoluzione del panorama musicale, dettata dall’avvento del download digitale prima e dello streaming poi.

Il 6 settembre il gruppo irlandese ha rilasciato You’re the Best Thing About Me, primo estratto dell’attesissimo Songs of Experience. Come sta andando? Quali sono i primi riscontri nelle classifiche? Il pezzo viene scaricato e trasmesso nelle radio? Gli ascolti in streaming sono buoni?

Prima di rispondere, s’impone una sintetica digressione. Dopo la delusione commerciale di Pop e la resurrezione battezzata da All That You Can’t Leave Behind, gli U2 hanno cercato, in controtendenza rispetto al passato, di anticipare gli album dando in pasto alle radio dei brani – talvolta avulsi dal contesto del disco – accattivanti e blanditori, contraddistinti da uno stereotipato The Edge, capace di arrotare alla bisogna riff aggressivi e martellanti. Vertigo, esempio paradigmatico, fu uno strepitoso successo (anche per via della fortunata partnership con “Apple”/”iTunes”) e determinò la… deflagrazione della “Bomba”; Get on Your Boots e The Miracle (of Joey Ramone), con la band tacciata di atteggiarsi artificiosamente ad epigona di se stessa, fallirono invece nell’intento, disattendendo le alte aspettative riposte.

You’re the Best Thing About Me, in questo senso, sembra, se non un’abiura, senza dubbio un moto di resipiscenza del quartetto irlandese. Diretto, solare, “pop” nell’accezione più ampia (e meno denigratoria) del termine, si presenta come un brano semplice e senza orpelli, contrassegnato da un ritornello gioioso che s’insinua cariogenamente nella testa dell’ascoltatore. Sebbene farà storcere il naso a coloro che sono tuttora tenacemente abbarbicati agli U2 più audaci e sfrontati, protagonisti della temperie sperimentale che innervò gli anni ’90, a nostro avviso si tratta del pezzo giusto al momento giusto.

È ancora prematuro emettere un giudizio perentorio sulle risultanze delle classifiche, soprattutto perché la campagna promozionale a supporto del pezzo è allo stato embrionale. Ma cerchiamo ugualmente di analizzare i dati a nostra disposizione.

DOWNLOAD DIGITALE (iTunes)

You’re the Best Thing About Me ha raggiunto la vetta della classifica di “iTunes” in Italia, Irlanda, Slovenia, Olanda, Spagna, Ungheria, Messico, Portogallo, Svezia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Perù, Brasile, Cile, issandosi al #2 in Belgio, Danimarca, Colombia e Norvegia, al #4 Francia, al #5 in Polonia, al #6 in Austria, al #11 negli Stati Uniti e al #15 nel Regno Unito.

Nella classifica di “iTunes” dei brani più scaricati in Europa ha raggiunto il #4 (da segnalare l’ingresso al #11 della versione remix ad opera del dj norvegese Kygo). Nell’omologa classifica mondiale, il singolo non è andato oltre il #6 (il remix ha esordito al #16).

Purtroppo non sono possibili comparazioni con i singoli di Songs of Innocence, considerato che dal disco sono state estratte tre tracce, ma solo a livello promozionale: le note The Miracle (of Joey Ramone), Every Breaking Wave e Song for Someone.

Per operare dei raffronti attendibili, occorre dunque muoversi più a ritroso.

Ordinary Love, seppur non annoverata in alcun album ufficiale, conseguì un ottimo riscontro commerciale tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014, raggiungendo il #48 nel Regno Unito, il #9 negli Stati Uniti ed il #1 in Italia. Debuttò al #17 nella classifica europea, salendo poi al #7. In quella mondiale si arrampicò fino al #10, dopo aver esordito al #29.

Invisible: si piazzò al #37 nel Regno Unito, al #45 negli Stati Uniti e al #3 in Italia. I risultati più che lusinghieri nella classifica europea (#3) ed in quella mondiale (#4) si spiegano invece con la data di rilascio del singolo (2 febbraio): un periodo tendenzialmente avaro di nuove uscite, che consentì alla canzone di albergare nei quartieri molto alti delle due charts.

You’re the Best Thing About Me, pertanto, su “ iTunes” si sta comportando meglio rispetto ad Invisible e sembra emulare il percorso (fortunato) di Ordinary Love.

A suffragio di quanto detto, uscendo dallo store multimediale di “Apple”, si consideri che negli Stati Uniti il brano ha esordito al #6 della “Rock Digital Songs Sales” (#41 nella “Digital Songs Sales”) quando erano stati computati due soli giorni di vendite. Risultato eccellente, se si dà un’occhiata al rendimento dei predecessori: Ordinary Love non andò oltre il #9, mentre Invisible si fermò al #11.

CLASSIFICHE SINGOLI

Nella “Billboard Hot 100” statunitense, classifica in cui l’airplay delle radio incide per il 30%-40%, le vendite per il 35%-45% e lo streaming per il 20%-30%, non si è ancora verificata l’attesa irruzione di You’re the Best Thing About Me: Ordinary Love salì fino al #84, mentre Invisible non riuscì a fare breccia nella top 100 (#108). Naturalmente, sarà impresa ardua pensare anche solo di lambire le posizioni raggiunte nella “Hot 100” da Beautiful Day (#21) e Vertigo (#31), quest’ultima, peraltro, frenata all’epoca del rilascio del singolo dal mancato conteggio dei download digitali nelle charts.

Nel Regno Unito, la canzone è entrata al #92 della “Official Charts Company”. La bassa posizione è dovuta all’influenza dello streaming e al rilascio del singolo nella giornata di mercoledì, così da sfruttare sapientemente la rotazione dei brani in programmazione nelle radio: il computo di due soli giorni di vendite non gli sono valsi l’ingresso in classifica nella prima settimana e ne hanno determinato un esordio nelle retrovie in quella successiva, quando logicamente si sono registrati numeri più fiacchi. Ordinary Love, comunque, fece poco meglio, arrivando al #82. Invisible, in virtù del periodo di pubblicazione favorevole, si spinse sino al #65.

Nel nostro paese, You’re the Best Thing About Me ha aperto al #96 (attualmente #84): a suo tempo, Ordinary Love conquistò la vetta della classifica dei singoli, mentre Invisible si fermò al #6. No, tranquilli, nessun tracollo di vendite in Italia. I risultati del download digitale stanno lì a testimoniarlo! Non vi abbiamo rassicurato? Allora leggete l’analisi sull’andamento nelle radio. Vi chiederete quale sia, dunque, il problema. La discrasia risiede nella rilevanza sempre più preponderante che lo streaming (v. paragrafo specifico), autentico tallone d’Achille degli U2 e degli altri veterani della musica, sta assumendo nelle classifiche di vendita, finendo inevitabilmente per inficiarne l’interpretazione. Senza indulgere in iperboli, si può affermare che oggi le charts riflettono sempre di più la popolarità tra le giovani(ssime) generazioni, votate maggiormente al consumo di musica che non all’acquisto, e sempre meno le unità complessivamente vendute di un brano o di un album.

A fini statistici, riportiamo l’esordio di You’re the Best Thing About Me negli altri paesi: Spagna #8, Ungheria #13, Belgio (Fiandre) #29, Belgio (Vallonia) #45, Francia #48, Scozia #54, Svizzera #60, Portogallo #64, Svezia #94, Irlanda #97.

YOUTUBE

Siamo arrivati a oltre 3 milioni di visualizzazioni, con un trend giornaliero medio di crescita che si attesta ad un livello di circa 160 mila unità per il mese di settembre: #40 tra i video degli U2 nella classifica capitanata da With or Without You, la canzone in assoluto più visualizzata del quartetto irlandese (254 milioni). Inoltre, nella valutazione globale, occorre tenere in debito conto che sinora è stato reso disponibile solo il “lyric video” associato al brano.

Sarà perciò interessante verificare se la band ricorrerà ad un videoclip ufficiale e, soprattutto, in che modo lo stesso verrà proposto. Il recente rilascio del video di The Blackout in diretta Facebook (30 agosto), ha generato un notevole buzz di interesse, con oltre 11 milioni di visualizzazioni in poco tempo ed il #1 nella Billboard’s Top Facebook Live Videos Chart per il mese di agosto 2017.

Come valutare l’andamento di You’re the Best Thing About Me su “YouTube”? Tre milioni di visualizzazioni costituiscono un dato positivo? Per snocciolare qualche termine di paragone, si noti che un singolo di successo come Ordinary Love ha ormai scollinato quota 41 milioni, Invisibile ha superato gli 11 milioni, mentre tra i singoli di Songs of Innocence spicca Every Breaking Wave, con quasi 15 milioni di visualizzazioni. Al riguardo, va rimarcato che il trend di crescita di Ordinary Love fu pari a 3,3 milioni nel 2013 (dal 22 novembre, giorno della pubblicazione, al 31 dicembre), per salire a 3,4 milioni nel gennaio 2014; Invisible toccò quota 2,4 milioni nel primo mese, ma poi declinò repentinamente a 1,2 milioni. Un po’ a sorpresa, il picco di visualizzazioni del nuovo singolo (485.000 rilevate il 6 settembre) è superiore a quello di Ordinary Love (218.000), ma inferiore ad Invisibile (ben 600.000). A tre settimane dalla pubblicazione di You’re the Best Thing About Me, in attesa del battage promozionale, dell’attecchimento dell’ottima versione remix di Kygo e dell’ulteriore esecuzione del nuovo brano nelle rimanenti tappe del The Joshua Tree Tour (esordio “live” ad Indianapolis il 10 settembre), possiamo dunque considerare più che soddisfacente la resa del singolo sotto il profilo delle visualizzazioni: la soglia di 4 milioni verrà infatti superata subito dopo la prima settimana di ottobre, proiettando il pezzo ai confini della top 30 degli U2.

STREAMING (Spotify)

È il segmento che sta ormai dominando il mercato discografico, avendo soppiantato persino le vendite digitali.

Era il marzo del 2016 quando la RIAA (“Recording Industry Association of America”) comunicava che i ricavi generati dai servizi di streaming come “Spotify”, “Apple Music” e “Pandora” rappresentavano il 34,3% dei ricavi totali dell’industria, sancendo il sorpasso ai danni del download di album e singoli.

Recentemente, anche la “Federazione dell’Industria Musicale Italiana” (FIMI), si è dovuta arrendere all’evidenza: e così, da luglio, la classifica ufficiale degli album più venduti in Italia tiene conto anche degli streaming, che nel nostro paese ha fatto registrare un incremento del 40% rispetto al 2015. La crescita dello streaming ha rappresentato una boccata d’ossigeno per il mercato discografico (comunque lontano dai fasti di un tempo), compensando l’inarrestabile declino di tutti gli altri formati. Unica eccezione, la reviviscenza del vecchio vinile che, pur occupando complessivamente una quota marginale del totale, sta compiendo passi in avanti da gigante. In Italia, ad esempio, si rileva una crescita nelle vendite del 330% rispetto al 2012. Si sta dunque consolidando un fenomeno impensabile sino a qualche lustro addietro: l’evoluzione nella fruizione della musica, con un mercato che pare aver abdicato, abbandonando progressivamente il concetto di “acquisto” per sposare quello di “consumo”. A farne le spese, gli artisti più attempati, persino dal passato glorioso come gli U2, costretti a pagare lo scotto di una carta d’identità non più verdissima: non potendo contare su centurie di giovani pronti ad arroventare le applicazioni che forniscono servizi di streaming, devono accontentarsi di occupare posizioni subalterne e di ripiego.

Ma torniamo a You’re the Best Thing About Me. Il dato più interessante che emerge con prepotenza da “Spotify”, è un incremento nell’ultimo mese di 3 milioni di ascoltatori, per un totale di 9,5 milioni, numero che vale alla band la posizione #155 nel mondo: a questo balzo hanno concorso la ripresa del The Joshua Tree Tour e, naturalmente, il lancio del primo singolo tratto da Songs of Experience, la cui uscita è prevista per dicembre.
Su “Spotify”, You’re the Best Thing About Me ha sinora accumulato 4,3 milioni di ascolti (2,3 milioni per la versione remix). Un bottino di tutto rispetto, che in principio si è rimpinguato ad un ritmo quasi isocronico di circa 250 mila ascoltatori al giorno. Certo, non si tratta di un numero capace di garantire al gruppo di stazionare stabilmente nella top 200, ma è sufficiente a levarsi qualche soddisfazione. Dopo aver esordito al #165 con 663,904 riproduzioni, grazie al contributo di paesi come Regno Unito (53k), Messico (42k), Spagna (33k), Svezia (30k), Olanda (26k), Australia (24k) e Canada (21k), il singolo è uscito di classifica. Da notare che ha comunque soggiornato al #7 nella “Viral Top 50 Spotify” ed al #9 nella “Viral Top 50 Spotify” italiana.

Per un giudizio fondato, dipaniamo come sempre qualche confronto con il passato: Ordinary Love, a tutt’oggi, è vicina alla soglia dei 41 milioni di ascolti, Invisible è ferma a 5,6 milioni, mentre per Songs of Innocence lo scettro se lo aggiudica Song for Someone, con poco meno di 30 milioni di riproduzioni. Subito dopo, Every Breaking Wave, appena sotto i 24 milioni. Get on Your Boots, apripista di No Line on the Horizon, si è arrestato a 4,7 milioni. In omaggio alla statistica, segnaliamo che il record per gli U2 è detenuto da With or Without You con 167 milioni di ascolti. A seguire, Beautiful Day con ben 123 milioni.

Al momento, dunque, i risultati correlati allo streaming possono definirsi sufficienti. Ma le potenzialità affinché il giudizio possa a breve tramutarsi in positivo ci sono tutte: 1) la release ufficiale del brano per le radio statunitensi (v. paragrafo successivo) è recentissima e risale al 12 settembre (per alcuni formati si è dovuto aspettare addirittura il 25 settembre); 2) la versione remix realizzata da un dj in voga come Kygo (più di 20 milioni di ascoltatori questo mese, con brani che possono vantare qualcosa come oltre 500 milioni di riproduzioni) potrà esercitare un effetto trainante notevole sul nuovo singolo; 3) una promozione organica ed articolata, eccezion fatta per la fugace ospitata da Jimmy Fallon, deve ancora iniziare. Non possiamo, quindi, che professarci ottimisti sul futuro del pezzo.

RADIO

Si parte dagli Stati Uniti d’America: alla ricerca del successo perduto.

Premessa funzionale. Sin dalle origini, gli U2 hanno avuto in testa la seguente equazione: sfondare in America significa… sfondare. L’attenzione rivolta dalla band al mercato americano è dunque, da sempre, molto alta e si è accentuata con l’inizio del nuovo millennio. Per questa ragione, anche l’analisi sull’andamento radiofonico del nuovo singolo non può che cominciare dagli Stati Uniti, con alcune, doverose e necessarie, “istruzioni per l’uso”.

La situazione radiofonica americana, infatti, si presenta assolutamente peculiare rispetto ad altre realtà per diversi motivi: in primis l’esistenza di molti format radiofonici diversi, cioè stazioni radio suddivise per generi musicali; in secondo luogo, negli States ancora oggi un artista viene classificato ed etichettato in un genere/contesto musicale (“rock”, “rock alternative” nel caso degli U2) e la promozione radiofonica inizia proprio dal/i format di riferimento (per gli U2: “Triple A”, “Active Rock”, “Alternative”: occorre, sul punto, considerare la decadenza ormai irrefrenabile dei formati collegati al rock, nonché la perdita progressiva di ascoltatori e stazioni radiofoniche). Se il brano inizia ad avere appeal e successo in tali format, si possono aprire le porte dei generi più popolari (sia come numero di stazioni che di ascoltatori potenziali), quali “Pop”, “Hot AC” (Hot Adult Contemporary) ed “AC” (Adult Contemporary), che, pur con sfumature diverse, vantano un bacino di potenziali ascoltatori di svariati milioni maggiore rispetto al format rock.

Ultimo, ma non ultimo, fattore: nonostante la prepotente ascesa dello streaming come canale privilegiato – soprattutto dalle nuove generazioni – per ascoltare musica, le radio americane (specie i grandi network) mantengono tuttora un importante ruolo per decretare il successo o meno di una canzone e, di conseguenza, di un artista. Sebbene negli Stati Uniti sia ancora in voga il dibattito sulla dipendenza (per alcuni una vera e propria soggezione) delle radio dalle case discografiche più influenti, è piuttosto agevole comprendere che essere benvoluti dai dj e trasmessi dalle stazioni radio di più format, significa avvicinare quanti più ascoltatori possibili: che altro non sono se non i potenziali acquirenti di album e singoli e, soprattutto, dei biglietti per i concerti.

Tanto premesso, veniamo all’andamento del nuovo singolo nelle radio americane. Un recente articolo a firma del giornalista-esperto Alan Cross (qui il link http://ajournalofmusicalthings.com/thoughts-ahead-wednesdays-release-new-u2-single-lost-opportunity), relativo al lancio radiofonico di You’re the Best Thing About Me negli Stati Uniti, contiene una riflessione assai cruda, ma sicuramente veritiera: “U2 knows that they’ve neglected radio over the last couple of albums…”.

Gli ultimi due album di studio della band (No Line on the Horizon e Songs of Innocence) non hanno portato, a livello di successo ed appeal radiofonico, nulla di minimamente paragonabile ai fasti di Beautiful Day e Vertigo, i due iconici “lead singles” degli U2 di inizio millennio.

Come già sopra analizzato relativamente ai comparti vendite e streaming, Get on Your Boots e The Miracle (of Joey Ramone) non hanno raggiunto l’impatto ed il successo dei predecessori: il discorso vale anche (ancor più?) sotto l’aspetto radiofonico.

 

BRANO POP HOT AC/AC (Adult Pop) AAA ROCK ALTERNATIVE DANCE TOP 40
Beautiful Day 9 4 1 (record del format con 16 settimane) 14 5 1 19
Vertigo 10 9 1 3 1 8 35
Get on Your Boots 40 1 26 5
The Miracle (of Joey Ramone) 1 12 22

Una dissonanza balza subito all’occhio: a parte i consueti format radiofonici storicamente vicini alla band in ambito “Alternative” e “Rock”, i due ultimi apripista non sono riusciti ad impattare nei formati “Pop”/”Adult Pop”, quelli maggiormente ricchi di ascoltatori. Sono inoltre scomparsi velocemente dalle classifiche di vendita e, così facendo, non hanno trainato a dovere i rispettivi album, la cui resa commerciale è stata, seppur per ragioni diverse, inferiore alle attese.

Come sovvertire il trend? Già solo questa domanda presuppone che, nonostante l’età e il glorioso passato, la band intenda lavorare duramente per tentare l’ennesimo colpo di coda, anche nelle radio americane. Lo stesso Alan Cross, nel summenzionato articolo, prosegue nella disamina affermando che “…and are making a concerted effort to have hits in the old fashioned way”: gli U2 ed il loro team di promozione radio stanno prodigando sforzi concreti per riportare il gruppo ai fasti radiofonici dei “vecchi tempi”.

Il nuovo singolo è stato lanciato nelle radio americane mercoledì 6 settembre 2017: come abbiamo avuto modo di vedere, non si tratta di un giorno della settimana a caso. Il mercoledì-giovedì si tengono, usualmente, riunioni ed incontri nell’ambito dei quali i dj aggiornano le playlist della settimana anche in previsione della programmazione, il venerdì, delle nuove uscite: da alcuni anni, infatti, sia negli Stati Uniti che in gran parte degli altri paesi, il venerdì è il giorno deputato alla release di nuovo materiale (singoli, album, ecc.).

Appariranno chiari, a questo punto, i motivi che hanno indotto gli U2 a rilasciare il singolo di mercoledì: far sì che molte stazioni radio potessero avere, con due giorni d’anticipo, il brano per lanciarlo subito, come novità, in heavy rotation.

La scelta di un pezzo di matrice pop rock come You’re the Best Thing About Me (chi ha ascoltato in anteprima Songs of Experience, l’ha definita la canzone più pop dell’album!) è volta sicuramente a richiedere alle radio l’accesso a più format possibili.

Ciò ha sicuramente generato subito alcuni effetti positivi: in meno di venti giorni, top 10 nel format “Triple A”, top 30 in “Alternative”, top 50 in “Active Rock”, top 35 in “Hot AC” (anche se, ufficialmente, per tale formato la release ufficiale è avvenuta il 25 settembre). Non è tutto! Persino una stazione “Pop” (di El Paso, in Texas) ha da poco aggiunto la canzone nella propria playlist. Ad oggi, il brano è stato trasmesso 2222 volte nelle radio (i cosiddetti spins), per un totale di oltre 7 milioni e mezzo di potenziali ascoltatori.

Già ora, a tre settimane dal lancio, viaggiamo su cifre molto prossime a quelle complessivamente toccate dagli ultimi singoli della band. Benché l’inizio sia promettente, si consideri tuttavia che solo raggiungendo (almeno) la top 30 dei formati “AC” ed “Hot AC”, e aggiungendo altre stazioni “Pop” e “Dance” al proprio carnet (la release della versione remix con Kygo aiuterà e non poco in tal senso, dato che spesso gli artisti rilasciano mix diversi del medesimo brano a seconda del format!) per avvicinare la top 40 globale, si potrebbe parlare di un vero successo radiofonico.

L’Italia, l’Europa ed il Resto del Mondo: in attesa delle prossime mosse.

Per gli U2, l’Italia rappresenta da sempre un paese amico: un feudo di fan appassionati e caldi, sia nell’assistere ai concerti, sia nell’acquisto di musica. Lo dimostra anche il fatto che il nuovo singolo abbia raggiunto in sole due settimane la posizione #1 (settimana dal 15/9 al 21/9: fonte www.earone.it) tra le canzoni più trasmesse dalle radio italiane. Ennesimo, grande, successo per gli U2 e, permetteteci di dirlo, per i loro fan!

Non altrettanto fortunata appare la situazione nel resto del Vecchio Continente: salvo l’Irlanda, in cui il brano è attualmente il secondo più trasmesso, emblematico è infatti il caso britannico, dove solo ”BBC 2”, tra i canali radio principali, ha il pezzo in playlist (posizione più alta sinora: #3). In Germania troviamo la canzone al #78: allo stato attuale, senza alcuna promozione a livello europeo (unica eccezione, la Francia, posto che il 15 settembre è avvenuto il lancio della versione remix di You’re the Best Thing About Me con Kygo), sarebbe pretenzioso sperare di occupare posizioni lontane dalle retrovie.

Nel resto del mondo si è registrata una ottima partenza in Messico (#1 posizione tra le canzoni in lingua inglese) ed una discreta partenza in Australia (#29), ma gli scarni dati disponibili sui monitoraggi radio ultronei alla top 10 nei vari paesi, non consentono, purtroppo, una ricostruzione maggiormente puntigliosa.

Si può dunque concludere che, a ventuno giorni dalla pubblicazione, con la band impegnata nell’acclamato The Johua Tree Tour fino a poche ore fa (circostanza che ha pregiudicato una promozione del brano con tutti crismi imposti dagli ambiziosi obiettivi degli U2), i risultati sin qui conseguiti siano da considerarsi a tutti gli effetti più che discreti.

 

Gianluigi Cima (Illusion)

Fabrizio Lunelli (Tallarico)

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