U2JtTour 2017, San Diego, in diretta il racconto dell’ultima data della leg Usa

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Eccoci all’ultima data della leg Usa, San Diego del meraviglioso Joshua Tree Tour. Presente anche Anton Corbijn e si rumoreggia che verranno fatte delle riprese della nottata, anche se da oggi la voce del dvd sembra riguarderà Buenos Aires.

Link per ascoltare live http://mixlr.com/sil-rigote–2/

SETLIST IN AGGIORNAMENTO

01. Sunday Bloody Sunday
02. New Year’s Day
03. Bad / America snippet
04. Pride
05. Where The Streets Have No Name
06. I Still Havent Found What I’m Looking For
07. With Or Without You
08. Bullet The Blue Sky
09. Running To Stand Still
10. Red Hill Mining Town
11. In God’s Country
12. I Trip Through Your Wires
13. One Tree Hill
14. Exit
15. Mothers Of The Disappeared
16. Miss Sarajevo
17. Beautiful Day
18. Elevation
19. Vertigo
20. You’re The Best Thing About Me
21. Ultraviolet (Light My Way)
22. One

Ore 6.21 a momenti gli U2 sul palco, on air adesso i Pogues con Dirty Old Town.
Ore 6.39, Whole Of The Moon dei Waterboys on air, l’adunata è chiamata, cari fan abbracciamoci virtualmente per l’inizio del concerto U2. Ed ecco che al termine della seconda strofa arriva Larry sul palco ad accendere l’entusiasmo. Tutto buio al Qualcomm Stadium, luci solo per i nostri.

Sunday Bloody Sunday e si comincia, al solito arrivano a turno sul B stage, sentiamo fin da subito un Bono ispirato, speriamo sia preludio ad una grande nottata.
L’immersione continua, New Year’s Day, splendidamente riproposta, grande Edge ambivalente guitar-keyboard, ottimo Paul quasi in falsetto in alcuni punti. Amiamo l’atmosfera di questi momenti, il nostro sound filtra ogni emozione. Viene presentata la band e viene ringraziato Beck e la sua band supporto per l’ultima volta, in quanto dal Sud America tornerà Noel.
L’intro è quella inconfondibile di Bad, prima del pezzo thank you for coming out to see us on this Indian summer evening, wait for an epic night tonight, Bono carica di entusiasmo tutti, presenti e ascoltatori a distanza.
Spettacolari U2 durante Bad, pubblico già completamente conquistato, Bono ringrazia tutti coloro che hanno attraversato strade, città, Stati, per essere presenti ai concerti U2, ma siamo noi a ringraziare voi..
To let it go
And so to fade away
To let it go
And so, fade away
E’ il turno di Pride, a chiudere il processo di purificazione prima del vero cerimoniale. Le polveri che abbiamo addosso vengono completamente decantate

catturainstragram @cerberux

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WHERE THE STREETS HAVE NO NAME, il basso quando entra nella base penetra il midollo, le orecchie quasi si chiudono, tutto rosso e tutto finalmente e meravigliosamente Joshua Tree! Clima fantastico nella venue, Larry quasi a doppia velocità, lo sentiamo aggressivo ma queste sono emozioni in ricalco continuo. Il pezzo vola via e siamo già al finale prolungato e evocativo. UNA VERA OVAZIONE A SAN DIEGO
A memoria, I Still Havent Found What I’m Looking For, con accompagnamento dei fan sul finale con battito di mani. With Or Without You, suonata benissimo con seconda parte nella quale Bono carica a molla tutti, senza snippet storici ma una wowy piena.
Dopo dieci secondi di applausi, siamo investiti da Bullet The Blue Sky e si va! Atmosfera che si taglia con il coltello, battito di mani che accompagna la canzone che quest’anno verso il finale ha un Edge innovativo e superlativo, ascolteremmo per ore quella sirena. Termina il pezzo, fantastico.
Running To Stand Still, l’adorazione continua su questo pezzo, rivelazione per le orecchie di una generazione e mezza di fan, quella metà che non ha potuto sentirla live nel 1987 e tutta l’ondata venuta successivamente e di continuo, ad allargare la famiglia U2, unita dall’amore per questo sound che ci sta facendo tremare in cuffia. L’armonica sul finale è quell’immagine famigliare degli U2 che ci accompagna da sempre, il soffio di Bono è caratteristico e completamente nostro.
La poesia continua sulle note di Red Hill Mining Town, noi l’ascoltiamo per una delle ultime volte live. Qui alcune nostre riflessioni sul contorno del pezzo, la Salvation Army ed i fiati.
Larry rulla sul finale, A link is lost, The chain undone, We wait all day, For night to come, And it comes like a hunter child, ed ogni volta aspettiamo questo momento ‘sospeso’.

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In God’s Country, e qui Edge si lascia andare ma siamo in piena comfort zone, in pieno lato B.
Every day the dreamers die e parte I Trip Through Your Wires, Bono continua ‘Thank you, the Irish have been coming to this country for centuries. We’re the original dreamers”
One Tree Hill ed ogni volta pensiamo ad una nostra amika, assolo da ascoltare ad occhi chiusi volando via nel posto che preferiamo, seguiamo l’istinto, scaviamo nella nostra intimità, loro ci tengono per mano con questo sound infinitamente dolce. Larry ci piace sempre di più, ma il pezzo è meraviglioso ed il versetto finale è un coro globale Oh great ocean oh great see.

catturainstagram @U2

Tocca ad una Regina 2017, Exit, solito grande spessore, cui segue  Mothers Of The Disappeared a chiudere il disco più bello, il gioiello prezioso di casa. Al termine sentiamo ancora il fruscio del vinile risuonare. Sempre grazie per questa esperienza musicale. Sul finale Edge è ‘morriconiano’, gli oh oh oooooh del pubblico a spegnere la canzone ed a sollevare la puntina dal disco. Thank you for listening to the Joshua Tree Album, thank you to Anton Corbijn, i saluti finali di Bono. Ovazione a San Diego.

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catturaTweet U2Changa

Ore 8.08 fuori è oramai chiaro, mentre a San Diego risuona Miss Sarajevo, si ricomincia su queste note e su queste immagini. Lucianone rimbomba ed ammutolisce tutti, finchè Adam, Larry ed Edge accompagnano. Bono sbaglia un paio di volte l’entrata ma poi indovina lo start per l’ultima strofa.
Bono ricarica ancora l’orsetto duracell e con Beautiful Day il sorriso torna stampato, è impreziosita dallo snippet di Heathens dei Twenty One Pilots.
Elevation al Qualcomm Stadium di San Diego, che viene seguita da Vertigo, solito grande entusiasmo per il ritmo del momento con Rebel Rebel di David Bowie nel mentre.

Attenzione! You’re The Best Thing About Me ma è sussurrata, con solo Edge ad accompagnare il fiato di Bono e ci piace tantissimo! Versione acustica dolcissima che pettina le orecchie. Promossa in pieno al primo ascolto.
Il concerto volge verso il termine, viene dedicata la prossima canzone a tutte le donne, sia quelle importanti nella storia, sia tutte le protagoniste della nostra vita, Ultraviolet (Light My Way), grandissimi U2.
L’ultimo pezzo della serata è One, Bono cerca di lanciare il coro del pubblico ma la risposta è debole, riprende in mano la situazione e porta avanti la canzone, VIVA MESSICO alla fine, che emozione e che bravi per il giusto pensiero.

Quindi termina la leg Usa, da San Diego CA, nel territorio dove Joshua Tree ha vissuto e che ha ispirato  tutti. You’re The Best Thing About Me acustica, a noi è piaciuta ma nel nostro forum impazzano le opinioni e sarà argomento di discussione per i prossimi giorni, nella speranza che il ritorno avvenga da Città del Messimo, per allietare i numerosissimi e caldissimi fan messicani che se lo meritano. Siamo vicini al Messico.
Buon week end cari fan, per noi di U2place è sempre un piacere tornare con questo sound e farci compagnia reciproca.

catturatweet di BethandBono al termine dell’ultima Mothers Of The Disappeared dagli Stati Uniti

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