Willie Williams: Story of 360° Design – La genesi dell’artiglio

In corrispondenza dell’annuncio ufficiale delle date sudafricane del 360 Tour avvenuto qualche giorno fa (vedi NEWS) l’organizzatore dei concerti Big Concerts ha pubblicato un interessante Press Package di presentazione del 360 Tour dove Willie Williams, ormai storico stage designer degli U2, racconta come si è arrivati a pensare e a realizzare il famoso e tanto discusso CLAW (l’artiglio).

Ecco la traduzione:

La fase di progettazione e di studio per l’innovativo 360° Tour degli U2 è durata alcuni anni. Quello che la band voleva sapere era questo: possiamo suonare outdoor negli stadi con il pubblico tutto intorno? Lo storico show director degli U2 Willie Williams racconta:

Tutto quello che facciamo quando creiamo uno show è trovare nuovi ed interessanti modi di presentare la musica. Devi entrare nella mente degli artisti e questa è la parte più facile per me con gli U2 perché ho lavorato con loro per 26 anni. Possiamo quasi completarci le frasi a vicenda.

I concerti del PopMart nel 1997 (e 1998. ndr) erano tutti outdoor quindi il cambio che c’è stato con l’Elevation nel 2001, dove quasi tutti gli show si sono svolti indoor, è stato un grande vantaggio. Era da molto tempo che gli U2 non suonavano al coperto ed è stata un’esperienza così forte che ci ha portato avere idee che non coinvolgessero molto la parte video, che fossero più legate alla semplice e pura energia che c’è nel rapporto tra la band ed il pubblico.

Il video è sempre la voce più forte nella stanza. Quando sei in un pub dove c’è una tv accesa, anche se vuoi parlare con le persone che sono lì insieme a te finisci sempre per fissare lo schermo. Così abbiamo deciso di pensare un modo diverso di suonare negli stadi, senza che il video avesse un ruolo così predominante. Parlando con la band era chiaro come volessero fare un altro grande salto, al pari di quello che era stato fatto dal Joshua Tree Tour allo Zoo TV.

Nel rock’n’roll essere i primi è già il 90% del risultato, così quando abbiamo introdotto il video in larga scala nel rock negli stadi con lo Zoo TV, il fatto di averlo fatto prima di altri è stata una parte fondamentale del suo successo. Adesso potresti mettere su uno Zoo TV od un Popmart e non sarebbe al passo con tutto quello che c’è adesso in giro. Ma questo non è un problema per gli U2 perché tutti gli show che ci sono adesso sono come una specie di incrocio di quei due.

Ci sono stati dei momenti che sono stati degli spartiacque per lo sviluppo e l’elaborazione dei rock show, produzioni che hanno riscritto la storia. Lo “Stop Making Sense”, il tour del Talking Heads, è un esempio. Lo “United States Live” di Laurie Anderson, il primo show basato sulla multimedialità dall’inizio alla fine. Bono ricorda spesso il palco a forma di fiore di loto (Lotus Flower) dei Rolling Stones e sicuramente “The Wall” dei Pink Floyd è stata la massima espressione di questa evoluzione. Con lo Zoo TV è nata la grande produzione video. Questo era l’ultimo obiettivo: creare un grande show che ne esaltasse anche la forma.

Già dal “The Unforgettable Fire Tour” nel 1984 suonavamo nello stesso tipo di configurazione che abbiamo usato nel 360° Tour. Il palco da una parte, i posti a sedere anche dietro il palco, una specie di tutto tondo ma senza che la band fosse realmente al centro di tutto. Ma lì eravamo indoor. All’aperto non c’è nessun tetto che possa tenere su delle strutture. Quando alcune band hanno provato a suonare a 360 gradi il palco è sempre stato piuttosto contrito, come se fosse un chiosco o un capannone per il deposito dei tram.

Il fatto che siano state spostate alcune date del Vertigo Tour ci ha dato un pò di tempo in più per pensare al tour successivo ed è stato in quel momento che ci è venuto in mente che per il pubblico degli U2 l’unica cosa più eccitante e potente di avere una cascata di schermi video davanti fosse avere davanti uno sfondo formato proprio dal pubblico. E’ stato il Theme Building al LAX, l’aeroporto internazionale di Los Angeles, che ha cristallizzato questo concetto per me. E’ un ristorante dall’aspetto spaziale con quattro ‘zampe’ e curve molto eleganti e quando l’ho immaginato dentro un campo da football ho capito di essere sulla strada giusta.

Il problema erano le zampe che dovevano tenere su in alto tutto quanto. Averle così vicino al palco avrebbe ostruito la visuale. Quindi invece di pensare ‘cosa posso studiare per rendere la struttura meno intrusiva?’ ho pensato che dovevamo farla così grande ed ingombrante da diventare parte dell’intera costruzione. Quando ho mostrato alla band le prime bozze e progetti hanno subito approvato ed è stato il momento di contattare Mark Fisher.

Mark Fisher è stato il mio gemello siamese nello studio della produzione live degli U2 dai tempi PopMart. E’ un architetto con un’esperienza impareggiabile nel costruire strutture per i concerti rock quindi il suo intuito su cosa può funzionare o meno è essenziale. Mi ha mandato alcune prime bozze del Theme Building trasportato su un campo da football. Quando le ho viste, non c’è stata scelta. Era una cosa assolutamente meravigliosa.

Abbiamo avuto il via libera dalla band all’inizio dello scorso anno quando lavoravamo per trasformare i disegni in realtà. Ad aprile, quando ho finalmente visto questa cosa che avevo nella mia testa erigersi sopra la città di Werchter in Belgio, è stato strano ed umiliante allo stesso tempo. Magari c’è un’altra band con l’immaginazione, l’ambizione ed il coraggio di fare qualcosa del genere…ma non mi viene proprio in mente quale possa essere.

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Il documento contiene anche una breve biografia della band ed informazioni sulle principali attività svolte negli anni da Willie Williams (Show Designer & Director), Joe O’Herlihy (Sound Designer) e Jake Berry (Production Director).

Vi sono riportate infine alcune curiosità sulla struttura del palco del 360° Tour, il famoso Claw. Ve le riportiamo qui di seguito:

• Il layout del palco include uno schermo video cilindrico

• La band e Willie Williams hanno parlato dell’idea di uno show a 360 gradi negli stadi per qualche anno. Le prime bozze per un palco basato su una struttura a 4 ‘zampe’ sono state disegnate dopo che era stato fatto un modello con delle forchette in una cena durante il Vertigo Tour del 2006

• La compagnia belga Stageco ha costruito il palco. La sua costruzione richiede l’impiego di sistemi idraulici innovativi ad alta pressione

• La struttura in acciaio è alta circa 27 metri. Il pilone centrale raggiunge i 45 metri di altezza

• La struttura può sopportare un peso di 180 tonnellate

• La struttura in acciaio è rivestita da un tessuto originariamente sviluppato per la Formula 1. E’ verde alla luce del giorno e la notte riflette i colori che vi vengono proiettati

• Lo schermo cilindrico pesa 54 tonnellate. Quando è chiuso copre un’area di 4.300 metri quadrati. Quando si apre arriva fino a 14.000 metri quadrati

• Lo schermo video è composto da 1 milione di pezzi (500.000 pixel, 320.000 elementi di fissaggio, 30.000 cavi, 150.000 pezzi lavorati)

• Lo schermo è composto da segmenti montati su sistema composto da diversi pantografi, ognuno dei quali permette allo schermo di aprirsi ed estendersi verticalmente come un effetto durante diverse fasi del concerto

• Gli U2 hanno introdotto il video in larga scala nei concerti con lo Zoo TV Tour nel 1992

• Sono necessari 4 giorni per montare la struttura di acciaio. Ci vogliono 12 ore per montare lo schermo e le altre apparecchiature

• Servono 6 ore per smontare la parte della produzione e 48 ore per smontare tutto e portare la struttura fuori dallo stadio

• Il 360° Tour degli U2 introduce la configurazione a 360 gradi negli stadi. Gli U2 fanno show a 360 gradi indoor fin dal 1984 col The Unfortettable Fire Tour

Il Press Package in formato PDF è scaricabile a a questo LINK

Grazie a Gabriele per la segnalazione