Early morning, April 4: Pride (In The Name Of Love)

gty_march_on_washington_martin_luther_king_ll_130819_16x9_992

I Have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by content of their character.. I have a dream, that one day in Alabama, with its vicious racists, with its governor having his lips dripping with the words of interposition and nullification, one day right there in Alabama little black boys and black girls will be able to join hands with little white boys and white girls as sisters and brothers.. I have a dream today… (Martin Luther King 28 agosto 1963)

Quante volte abbiamo sentito parte di questo estratto del celebre discorso, durante Pride, pezzo che la band suona più o meno ininterrottamente dal 1984.

Pride nasce nella testa di Bono qualche mese prima per merito di un libro che raccontava le vicende del Reverendo Martin Luther King e delle sue lotte per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti d’America.

Early morning April 4, shot rings out in the Menphis sky, free at last, the took your life, they could not take your Pride

Mattino presto (in realtà tardo pomeriggio), il 4 aprile, uno sparo risuona nel cielo di Memphis, Libero alla fine, ti hanno preso la vita ma non potranno mai prendere il tuo orgoglio.

Free at last è la citazione di quello che c’è scritto sulla lapide di Martin Luther King all’Oakland Cemetery di Atlanta ed è preso direttamente dall’ultimo paragrafo del famoso discorso del Lincoln Memorial di Washington D.C. davanti ad una folla di 250mila persone.

When we allow freedom to ring, when we let it ring from every city and every hamlet, from every state and every city, we will be able to speed up that day when all of God’s children, black men and white men, Jews and Gentiles, Protestants and Catholics, will be able to join hands and sing in the words of the old Negro spiritual ‘Free al last, Free at last, Great God a-mighty, we are Free at last’   —    Martin Luther King, quel 28 agosto 1963

u2-pride-in-the-name-of-love-1984-7

La nascita di Pride non fu musicalmente semplice. Dopo le prove iniziali alla Martello Tower e allo Slane Castle, ci furono diversi ripensamenti sia da parte della band che da parte dei produttori. Daniel Lanois e Brian Eno si trasferirono a Windmill Lane Studios per terminare l’album, provarono ad accelerare il brano con alcune sovra incisioni, ma il risultato non soddisfaceva nessuno. Come spesso accade in questi casi, decisero di buttare via tutto e risuonare completamente da zero il pezzo, per sorpassare il blocco creativo. Il risultato fu quello che oggi conosciamo. Quel giorno si trovava a Dublino anche Chrissie Hynde, dei Pretenders, che andò a trovare la band in studio e si trovò a partecipare al brano aggiungendo dei cori.

Fu il primo singolo di Unforgettable Fire e uscì il 4 settembre 1984, circa due mesi prima dell’uscita dell’album. Il brano ebbe un enorme successo commerciale e proiettò gli U2 sulle vette di numerose classifiche internazionali molto piu’ di New Year’s Day. Raggiunse infatti la posizione numero 1 in Nuova Zelanda e la numero 2 nella classifica irlandese e nella US Billboard Mainstream Rock Tracks 1984. Fu inoltre terzo brano in Gran Bretagna e tra i primi dieci in Olanda e Norvegia.

E’ stata eseguita dal vivo oltre ottocento volte.

FONTI: Sogni ad Alta Voce, di Rodolfo Urbinati

 

Lascia un commento