U2.com intervista Dave Fanning – Parte II: ‘Con i piedi per terra’

U2.com ha oggi pubblicato la seconda parte dell’intervista a Dave Fanning (vedere NEWS per la prima parte). Potete trovare l’articolo originale a questo LINK. Qui di seguito ve ne proponiamo una traduzione:

Nella seconda parte della nostra intervista con Dave Fanning, parla più in dettaglio della sua amicizia di lunga durata con gli U2 , e del comune denominatore tra tutti i grandi artisti che ha intervistato. (leggi la prima parte dell’intervista QUI)

C’è stato un momento in cui tu hai iniziato ad amarli realmente? Un momento in cui hai pensato adesso si che mi piacciono?

“Mi piacciono” e “amarli” sono due cose diverse. Io li ho seguiti inizialmente più per chi erano e per dove andavano, piuttosto che per il fatto che io pensassi che la loro musica fosse grande. Io non ho mai pensato che sarebbero usciti dai pub di Dublino per conquistare il mondo.

Ma quando andai in una radio nazionale, mi sono chiesto i demo di quale band avessi suonato più spesso (e suonare i demo era un’operazione molto importante per supportare le bands locali) e la risposta è stata “i demo degli u2”

Riesci a guardare indietro ora e vedere che cosa li distingueva?

Avevano una convinzione nella loro abilità che nessun’altra band aveva. Essi erano quasi ingenui nel credere ciò, e io lo trovavo un po’ strano. Mi ricordo di aver incontrato Bono una volta a Grafton Street e lui mi disse: “noi stiamo andando a Londra”. Gli risposi: “Gesù, questa cosa è stata la morte di ogni band che ho incontrato! Sei sicuro che hai bisogno di farlo?
In ogni caso, gli u2 stavano andando (a Londra) perchè dovevano tenere alcuni concerti li e sarebbero stati “recensiti” dalla stampa inglese, ma in realtà, loro stavano andando verso l’America. Io non lo sapevo, e credo neanche Bono. Probabilmente persino Paul McGuinnes non lo sapeva.

Tu sei dichiaratamente ateo nella tua autobiografia e gli u2 hanno una chiara dimensione spirituale nella loro musica…..

Beh voglio dire…si Dio… chiunque può vedere questa atmosfera in tutta la loro musica. Ma tutto questo li accende!! Non significava nulla per me, ma non ho mai visto una cosa del genere nella musica di nessun altro e se questa è la cosa che ispira Bono come song-writer, allora va bene per me, perché il punto di arrivo è buono. A celebration, I Will Follow….è stato cosi sin dall’inizio.

Quanto è stata importante per gli U2 la vicinanza di persone come te, che gli sei stato vicino fin dall’inizio?

Questa è una cosa che mi stupisce. Tu puoi incontrare persone come David Bowie e si sentono piuttosto “cool” e “comuni” e va bene. Io l’ho intervistato una volta a NY e non aveva nessun assistente . Era fantastico. Ma gli U2 …non l’ho mai capito bene…. Ero stupito di quanto fossero rimasti coi piedi per terra e “normali”. Io non credo che lo sarei stato, non credo che lo saresti stato neanche tu.

Riesci ad essere onesto con loro? Ti hanno fatto sentire ogni loro album personalmente. Che succede se qualcosa non ti piace?

Gli dico sempre – ogni volta, indipendentemente da quello che mi stanno facendo sentire – di non aspettarsi che io dia un giudizio dopo il primo ascolto, non funziona così. Sono ancora all’antica e devo ascoltare un album almeno 10 o 20 volte – in bagno, in macchina, nella vasca da bagno…

Hai scritto che gli Stones sono diventati la tribute band di loro stessi. Temi che possa succedere anche con gli U2?

Gli U2 sono molto vitali ed attivi ed è molto importante esserlo per loro. Non vanno mai in tour senza un nuovo album. Hanno suonato 6 o 7 canzoni di No Line nel primo anno del 360 Tour, è una cosa fantastica.

C’è un denominatore comune trai grandi artisti che hai intervistato?

Vogliono tutti essere visti come personaggi importanti. Gente come Prince e Paul McCartney non vogliono solo suonare davanti ad un pubblico in adorazione. Vogliono dare qualcosa che le gente rispetti e che vada a comprare in massa. E’ la loro linfa vitale; quello che li rende umani all’età di 60 o 70 anni è il loro lavoro. Se il loro lavoro viene apprezzato come una volta allora non possono chiedere altro. Bob Dylan è unico per il fatto che i suoi ultimi 3 album sono stati tutti osannati dalla critica. Gli U2 vorrebbero vendere 10 milioni di copie del prossimo album. E penso che starebbero male se vendessero meno album di Duffy.

Come fai ad essere ancora curioso ed appassionato alla musica dopo tutto questo tempo?

C’è sempre della buona musica in giro, e ne puoi ascoltare solo il 10 per cento. Ma il 10 per cento può comunque essere ottimo. Ci saranno sempre 10 album alla fine dell’anno che terrai con te per il resto della tua vita.

Ma devo essere onesto: se la musica finisse adesso la cosa non mi preoccuperebbe più di tanto perché c’è così tanto di buono da ascoltare nel passato, molte cose che ancora non ho sentito. Conosco 2 album di Frank Zappa ma gli altri 19 no e sono sicuro che mi piacerebbero. Lo stesso vale per Captain Beefheart…e tantissimi altri.

Grazie ad Ilaria per la traduzione

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