Quando, con la dovuta deferenza, pensiamo ad Achtung Baby, si evoca non solo l’album che contende a The Joshua Tree lo scettro di “capolavoro assoluto” degli U2, ma anche uno dei dischi più fecondi della band a livello commerciale.
Eppure, mentre nel 1987 il successo dell’albero di Giosuè fu subitaneo e dirompente, quattro anni e mezzo dopo, il disco che “abbatté quell’albero” faticò ad imporsi nelle classifiche, specie nel Vecchio Continente: gli straordinari numeri collezionati – motivo e conseguenza, al contempo, della sua grandezza – scaturiscono infatti dalla longevità dell’album, più che da un deflagrante consenso inziale. Ciò si lega a due ordini di ragioni.
Innanzitutto, l’attecchimento del singolo di lancio: mentre With or Without You conquistò subito il dominio del mondo, The Fly arrancò non poco nelle chart, issandosi sì in vetta nel Regno Unito, ma raggiungendo solo un deludente #61 negli Stati Uniti. Escludendo Zooropa, album caratterizzato da un peculiare rilascio dei singoli, è l’unico caso nella discografia della band in cui gli estratti successivi godettero di un maggior successo rispetto al singolo apripista. Parliamo della maestosa ed ecumenica One, ma pure di Mysterious Ways, che negli Stati Uniti conquistò il vertice della Mainstream Rock Chart.
La seconda ragione risiede nel significato ontologico di Achtung Baby, e in ciò che di profondo rappresentò per un gruppo arrivato sino all’orlo dello scioglimento in seguito alle frizioni post Rattle and Hum. Il disco segnò, infatti, un distacco netto dal passato, una svolta radicale, un punto e a capo: sia sotto il profilo musicale, sia dal punto di vista dell’immagine. Persino i fan più accaniti, impiegarono del tempo per metabolizzare appieno quella congerie di suoni elettronici che si appalesava del tutto inedita per Bono e soci.
I numeri di Achtung Baby
L’album debuttò al #1 negli Stati Uniti, mentre dovette accontentarsi della piazza d’onore (#2) nel Regno Unito.
Per quanto riguarda i dati, negli States il disco aprì ufficialmente con 295,000 copie all’attivo. Occorre però considerare che, all’epoca, l’ente preposto al monitoraggio delle vendite in America (Nielsen SoundScan) copriva all’incirca il 40% del territorio nazionale. Si può pertanto stimare che nella prima settimana di pubblicazione, l’album vendette negli Stati Uniti qualcosa come 740,000 unità.
Nel Regno Unito, invece, il disco esordì con 200,000 copie smerciate nei primi sette giorni.
Persino in Italia, inespugnabile roccaforte degli U2, l’album riuscì a conquistare la prima posizione soltanto in una delle due classifiche esistenti (TV Sorrisi e Canzoni e Musica&Dischi), dovendosi accontentare del #2 nell’altra: l’assalto alla vetta fu rintuzzato prima da Benvenuti in Paradiso (Antonello Venditti) e poi dal Greatest Hits II dei Queen. Alla fine, nel nostro paese, Achtung Baby ha comunque totalizzato l’eccellente dato di oltre 700,000 copie, sufficiente a collocarlo, raccolte escluse, dietro al solo The Joshua Tree (900,000).
L’album arrivò al #1, oltre che negli Stati Uniti, anche in Australia, Nuova Zelanda, Canada, Irlanda e Francia. Si fermò al #2 in Austria e nei Paesi Bassi, e al #3 in Svezia, Svizzera e Finlandia. In Germania non andò oltre il #4 e in Spagna oltre il #6.

Quanto ha venduto Achtung Baby?
Negli Stati Uniti, l’album ha conseguito ben 8 dischi di platino (8 milioni di copie), sebbene le stime attuali suggeriscano che si stia approssimando al traguardo dei 9 milioni.
Nel Regno Unito si contano oltre 1,5 milioni.
Una breve carrellata sul resto del mondo: Giappone 350,000, Canada 1,2 milioni, Brasile 300,000, Messico 250,000, Argentina 140,000, Australia 450,000, Nuova Zelanda 90,000, Germania 800,000, Francia 1 milione, Paesi Bassi 200,000, Spagna 175,000.
Ad oggi, Achtung Baby ha venduto complessivamente quasi 18 milioni di copie, e risulta, senza considerare le raccolte, il secondo album più venduto dell’intero catalogo della band dopo l’inarrivabile The Joshua Tree che, con i suoi 28,5 milioni, troneggia indisturbato al comando. Gli oltre dieci milioni di unità che separano i due lavori trovano una spiegazione plausibile nel rendimento non eccelso di Achtung Baby in Europa. A comprova di quest’assunto, ecco il percorso dell’album nella European Album Chart (36 settimane):
5-3*-4-4-4-5-4-6-6-6-8-8-7-6-7-8-8-11-14-17-23-24-28-24-32-29-19-26-20-18-18-22-25-23-28-34
Se lo confrontiamo con The Joshua Tree, la differenza balza immediatamente all’occhio:
7-1*-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-2-2-2-2-2-2-2-2-3-3-3-3-3-6-5-7-9-9
Anche sul fronte streaming, Achtung Baby è il secondo album più ascoltato della discografia degli U2, con oltre 900 milioni di streams complessivi, il 68% dei quali catalizzati da One. Davanti a lui, solo The Joshua Tree con 2,2 miliardi di ascolti.
Indipendentemente dai numeri, comunque, Achtung Baby è il disco che, a 15 anni da Mount Temple, ha cambiato il corso della storia degli U2, permettendo alla band di imprimere agli anni ’90 lo stesso marchio indelebile lasciato nel decennio precedente. Dando pieno seguito, quindi, al celebre “Dream it all up again” pronunciato al Point Depot di Dublino nello storico concerto di Capodanno.
Un grande ringraziamento al nostro Gianluigi Cima alias Illusion sul forum di U2place per questo articolo!