No, Bono non si vergogna di se stesso, fatela finita

@Ansa

Oggi siamo stati bersagliati, come immaginiamo molti di voi, da amici parenti e conoscenti dai più svariati link ad articoli che trattavano l’intervista che Bono ha rilasciato all’Hollywood Reporter per il podcast Awards Chatter.

Bono avrebbe rilasciato durante l’intervista informale dichiarazioni sul fatto che il nome U2 non gli sarebbe mai piaciuto per la band (dichiarazione accettabile e molto provocatoria a nostro avviso).

Una delle dichiarazioni che però ha fatto più scalpore e che volutamente molti “giornalisti” hanno trascritto in modo da dargli un’interpretazione negativa è quella in cui Bono afferma di sentirsi imbarazzato ogni volta che passa una canzone degli U2 in radio e gli capita di ascoltarla soprattutto se si tratta di canzoni di 40 anni fa.

Incredibilmente anche solo come viene descritta questa affermazione cambia radicalmente il senso di quello che probabilmente Bono voleva trasmettere.

A nostro avviso infatti Bono intendeva descrivere quel genere di “vergogna” quando ci si riascolta la propria voce. Alzi la mano chi non ha mai ascoltato una registrazione di un proprio messaggio vocale ad esempio o quando eravate più piccolo mentre cantavate una canzone? Avete mai pensato “ma che voce brutta che ho” e avete magari spento per non ascoltarvi o non farvi ascoltare da qualche amico o genitore?.

La cosa che più rattrista di questo articolo che sta circolando in queste ore in diversi media è voler creare un sensazionalismo su una frase normalissima e umana di Bono dandogli l’interpretazione del tipo “mi vergogno di me stesso”.

Per noi fan è abbastanza deprimente questo genere di comunicazione dove non si va davvero alla ricerca di un’empatia verso chi parla ma solo un voler trovare a tutti costi il titolone per fare click ed aumentare i profitti.

U2place si dissocia totalmente da questo genere di informazione sterile, piatta e senz’anima.

L’imbarazzo è il nostro nel vedere il livello del nostro giornalismo.

Lunga vita agli U2.

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