La nuova rubrica: “U2 Place Into The Sound” !!! (Gibson Explorer)

Apriamo questo 2012 con la prima delle tante e importanti novità che U2place ha deciso di proporvi durante questo anno di “attesa” per il prossimo album e tour degli U2: una nuova rubrica!

“U2 Place Into The Sound”

Abbiamo scelto questo nome perchè gli U2 suonano al cuore (into the heart) e le loro sonorità sono la nostra anima e quale luogo (place) migliore se non una nuova rubrica su U2place tutta dedicata al “suono” degli U2?

Vi siete mai chiesti come nasce un pezzo degli U2? Perché Edge utilizza quel suono preciso? Non avete la curiosità di conoscere come nasce una base e perché in quel punto preciso c’è quel suono? Oppure cosa passava per la testa ai vari componenti della band durante la nascita di un pezzo?
Con questa nuova rubrica che inauguriamo oggi, cerchiamo di rispondere a domande tipo queste ed a moltissime altre che abbiamo già in cantiere, perché è un modo più profondo per affrontare e conoscere gli U2, ma che racchiude anche il fascino della band stessa.
Per aiutarci a comprendere tecnicamente ma con lo stile innamorato e generoso del fan, abbiamo chiesto al nostro placer Beppe di contribuire nel trattareargomenti così ostici, a tratti lontani, ma che alla radice racchiudono l’essenza degli U2.
U2place è sempre stato all’avanguardia nell’affrontare la band sotto tutti i punti di vista, pensiamo di poter inaugurare oggi una sezione che potrà risultare molto interessante per tutti…

e chiunque può scriverci a intothesound@u2place.org, chiedendoci un argomento da spiegare che noi sceglieremo di volta in volta.

Inauguriamo la sezione con questo primo articolo di Beppe intitolato:

Uno spigolo che Explora!

Estate 1978, Dublino…”senti Dave, che ne dici se in Agosto non andiamo un po’ di giorni a New York in vacanza”

“magari papà, magari”

Mmmm, non ho ancora una chitarra mia..devo trovarmene una..boh speriamo almeno a new york di trovare qualcosa di buono…qui a Dublino non c’è niente se non quei Vox dei fottuti inglesi.

Sono due  anni ormai che suono con i ragazzi ma non ho ancora una chitarra mia..vediamo se papà mi fa un regalo.

Agosto 1978, Dave e famiglia vanno a New York

16 Agosto, 17 anni appena compiuti..chissà.

“oooh finalmente un negozio di chitarre… che strana questa chitarra ,chissà come suona..mah!….Senta, posso provare un po’ di chitarre?”

“certo..scegli quelle che vuoi..hey hai un accento strano, sei irlandese?”

“eh, beh si vengo da Dublino..sono in vacanza con la mia famiglia..ma qui ce ne saranno molti di irlandesi, molti dalla mia città sono scappati qui a new york e Boston”

“beh si ragazzo, ce ne sono..ma forse sei il primo irlandese a cui interessa una chitarra..”

“senta..vorrei provare questa  rickenbacker e questa les paul, però mi interesserebbe provare quella chitarra a spigoli in vetrina”

“ prova pure queste intanto..poi ti prendo la gibson in vetrina”

Mmm,suonano bene sia la rickenbacker che la  les paul ,sono tante diverse tra loro..però non so..alla fine queste e la stratocaster sono sempre le solite..magari le trovo anche a Dublino tra un po’..mi affascina l’altra..quella a spigoli. Ha una forma che mi piace..suona bene, sembra una via di mezzo tra la les paul e la stratocaster..e poi si adatta bene al mio palmo..e poi, non si era detto con i ragazzi di non essere come gli altri, di avere un suono nuovo? Paul mi ha soprannominato “lo spigolo” eh beh, questa è la chitarra giusta allora!

“senta ,come si chiama questa?”

“Explorer, Gibson Explorer…ha qualche anno, è del ’76..è una riedizione della chitarra del  1958…è stata prodotta in pochi esemplari proprio perché è una reissue..saresti fortunato a comperarla, ragazzo!”

“papà, mi piacerebbe questa”

“non so Dave, però se piace a te..è il tuo regalo di compleanno…senta, quant’è?”

“allora,compreso tutto tasse etc..fanno 248,4 dollari!”

Wow, chissà che penseranno i ragazzi.

“hey edge, bella chitarra..figa! Viene dallo spazio?”

“Ti piace Adam? L’ho comperata a New York…appena l’ho vista in vetrina ho pensato… è mia! Dopotutto, non ci siamo detti di non essere come gli altri?”

“si certo, passami la birra”

“Senti Edge, ti ho portato questo..prova a smanettarci un po’”

“che cos’ è, Bono ?”

“è un delay a pedale, mi piacerebbe tu lo usassi, ci tirassi fuori qualcosa…dobbiamo essere una punk band con un suono nuovo”

“ok Bono, ci provo”

Dave Evans the Edge nasce artisticamente quel 16 agosto 1978 a New york..forse non immaginava che quella sua prima chitarra explorer  color legno  sarebbe stato il suo distintivo  e ancora oggi ,viceversa, se si pensa a questo modello di chitarra con quel colore non glielo si può non associare…più di tutte le altre chitarre che ha ed ha usato.

Oggi, anche nelle riviste,cataloghi o nei libri di chitarre quando citano l’explorer ’76 la associano a “la chitarra del chitarrista degli U2”..è il suo simbolo storico.

Eppure..c’era già in quel Agosto un indizio di chi fosse questo chitarrista..un tizio che ride poco,pensa molto, parla il giusto.

Già, un uomo che è soprannominato dal suo cantante “lo spigolo” e si compera una chitarra che è tutta uno spigolo, buffo no?

Una chitarra dalla forma aggressiva, dal suono abbastanza duro ,nata e usata prevalentemente nel rock, hard rock,rock blues..per gente tosta..a pensarci sarebbe la meno indicata per un chitarrista dal tocco leggero che usava i suoni sporchi con discrezione e non martellava di power chords i dischi degli U2..insomma una chitarra che è il contrario di ciò che ha fatto the Edge.

Ma non è un caso..nella sua testa c’è sempre stata l’idea di invertire i classicismi, fare ciò che non fanno gli altri, trovare altre strade..”suonare qualcosa che non fosse blues”..usare quindi una chitarra dall’aspetto aggressivo in una band che invece all’inizio si è posta sempre con molta caparbietà negli intenti anziché cavalcare l’onda punk del periodo in cui nacque…al posto delle schitarrate distorte e delle incazzature contro qualcosa..accordi sospesi, note su corde vuote,armonici a creare un telaio sonoro tra batteria e basso e appena sotto la voce di Bono.

Qui nasce la sfida…

Bene, ho L’explorer..vuoi vedere che questa chitarra non sia capace di suonare altro dell’hard rock o del rock blues..al diavolo..al diavolo la tradizione… vuoi dirmi che una chitarra è nata solo per uno scopo? Per me no..vedrai..e poi mi piace,è piena di spigoli..sarebbe inusuale per ciò che faremo, noi non siamo come gli altri..

Sembra pensare così il giovane Edge, prendo  la tradizione e la faccio mia .

Se L’explorer era nata per il Rock sanguigno, edge l’ha portata in altri territori..più delicati, eterei.

Una chitarra fatta a spigoli con una paletta a punta..sembra fatta apposta per un gruppo che vuole fare a pezzi la tradizione e prendere il punk non per distruggere ma per costruire, partendo da dentro.

Che enorme sfida e che fascino!

E allora i will follow, out of control, twilight, stories for boys,the electric co., 11 o’ clock hanno il suono di questa chitarra che diventa un tutt’uno con questo musicista ventenne, magro e serioso ma già sicuro di se sul palco nonostante l’età..già, il ventenne the edge sembrava già un veterano rispetto ai suoi compari.

I primi giovanissimi U2 di Boy hanno  il suono di questa chitarra a spigoli!

C’ è una scena in “it might get loud” in cui lo si vede suonare su una spiaggia la sua explorer attaccata al suo primo effetto delay analogico e il suo inseparabile Vox ac30 del ’64 (quello con la scritta u2 su un lato) e lo si vede smanettare su quell’effetto che ha fatto la sua storia e ha forgiato il suono degli U2.

Niente virtuosismi con questa chitarra da virtuosi..note, poche ma buone…2/3 note al massimo assieme e spesso aggiunte a delle corde vuote per creare una sospensione..atmosfera…mentre sotto il basso martella spesso la stessa nota portante..il resto lo fa lui, il suo echo analogico, le sue triadi maggiori e minori..buttando là ogni tanto le none o le corde a vuoto, i cantini ”anche le corde vuote sono note!”

Riff semplici ma efficaci, power chords suonati alternativamente pieni e con le corde a vuoto..le note basse danno l’accodo, segnano la ritmica..i cantini creano sospensione, come nel ritornello di The electric co (tecnica ripresa poi su Pride early morning april 4)…anche questo è uno schiaffo alla tradizione rock che è piena di power chord pieni e potenti.

Il giovane Edge aveva già due  direzioni, marchiare il suono della band fin dall’inizio e crearsi uno stile fatto di non virtuosismi, di micro assoli, di non tecnica..anzi, l’unica cosa che gli riesce di suonare è proprio la musca degli U2..niente blues,niente scale.

in fin dei conti sei vuoi crearti uno stile autentico non devi imparare da nessuno se non dal tuo istinto..poche nozioni, quelle fondamentali e tanta intuizione.

The Edge è un tipo furbo, sagace, con un occhio ruba con un orecchio ascolta..prende e fa proprio tutto ciò che assorbe..ci vuole abilità e intelligenza…lui con questa aria da bravo ragazzo ,da studente modello con questa chitarra che sembra il suo esatto contrario…ci vuole un esorcismo!

No, basta una scatoletta analogica con 5 potenziometri che campiona la nota che prende e la ributta fuori al tempo che stabilisci, si un delay…con modulazione, ovvero un effetto chorus, uno sfasamento della nota prodotta .. l’illusione di 2 o più strumenti o voci che suonano insieme la stessa parte,  simulando la differenza di tempo e intonazione che accade quando due o più persone cercano di suonare esattamente la stessa cosa allo stesso tempo…tutto ciò crea profondità nel suono, un ambiente etereo e sarà il marchio di fabbrica di Edge .

In questo il suo soprannome è azzeccatissimo..il limite,il bordo..lo spigolo..arrivare fin dove si può, esplorare, sperimentare. Sembra la sua indole..dagli inizi rarefatti al pieno del vigore sonoro di zootv e popmart..fino a sperimentare suoni  iperindustrial distorti alla  nine inch nails ,organi e altri bizzarri suoni  messi in no line on the Horizon…come dire uso questi effetti a modo mio.

Ma in questo effetto Memory man analogico non si possono memorizzare i vari tempi , allora pezzettini di scotch colorati per capire dove posizionare le rotelline del delay a seconda della canzone da eseguire..ogni rotellina corrisponde a una funzione..una per la misura del tempo (in millisecondi, spesso brevi in quei tempi), una per la quantità di ripetizioni (cioè quante volte deve ripetere il suono che gli arriva) una per il volume di uscita del delay , una per regolare quell’effetto chorus spiegato

The ocean è un giusto esempio dell’abilità del primo The Edge, poche note, armonici (le note prodotte sfiorando le corde sopra determinate barrette dei tasti)e l’atmosfera creata riproduce in un certo senso l’infrangersi delle onde sulla spiaggia.

Tutto ha un senso…magari anche rompere queste stesse onde con la sua acuminata Explorer, usata successivamente live per a sort of homecoming e nell’album di svolta nel suono degli U2 the unforgettable fire..con le  prime sperimentazioni forzate sotto la regia di Brian eno e daniel lanois…e poi messa a riposo per un bel po’, seguendo questo  modo di intendere la musica usiamo tutto l’usabile, fino allo Zootv per Ultraviolet (in studio non saprei) perchè probabilmente per sua stessa ammissione  combina bene degli elementi tra una gibson  les paul  (la chitarra di zoostation, until,etc)e una fender stratocaster (streets,pride,etc)..è aggressiva ma dolce allo stesso tempo

Abbandonata fino a una valigia, a beautiful day e a new york..chissà, l’album che ha riportato a un certo senso gli U2 agli origini e dove the edge si è ricordato di avere ancora la sua prima chitarra acuminata..e magari ricordando di averla comperata a New York, quale occasione migliore se non ri sfoderarla per una canzone omonima scritta dal suo amico fraterno Bono?

Recuperata per Miracle drug nel vertigo tour e  anche per il ritorno della stingray guitar del 360° tour..dove fai tuo un riff di Marc Bolan dei T-rex , 20th century  boy , che usava una chitarra gibson color oro.. già,che combinazione, una chitarra che ha 2 punte che sembrano 2 raggi di sole per una canzone con questo nome…il ritorno della chitarra luccicante ..l’avresti potuto suonare con altre chitarre?

Anni fa ne trovai una identicissima ,la sua del 1976, in un mercatino vintage ..beh la provai un po’ per curiosità e perché se ne trovano pochissime in giro e fu una bella sensazione,era immacolata..bellissima..con il solito manico lunghissimo e spostato fuori dal corpo com’ è, un po’ spiazzante perché con la stessa postura e posizione su una chitarra normale suoni su un tasto, in una Explorer sei su un altro proprio per il baricentro spostato verso al paletta..dal suono meno grosso di una les paul , più scavato, definito e con molto attacco…alti e bassi ma non invasivi.

A proposito di ricordi..caro The Edge, lo sai che quella chitarra comperata per 248 dollari adesso vale almeno 3000 euro?

Beppe

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