LIVE: Gli U2 in America nei primi anni 80

In questi giorni abbiamo scovato, tradotto ed approfondito per voi un bellissimo articolo pubblicato sul sito Ghosts of DC che ripercorre le prime tappe della band negli States concentrandosi sulla zona di Washington DC. Speriamo di farvi fare un bel tuffo nel passato fino agli early days della band…i primi anni 80 e l’arrivo degli U2 in America. Buona “immersione”.

Siamo nel 1980, il 20 ottobre è uscito il primo album BOY, e dopo parecchie esibizioni di grande successo in Irlanda e UK, gli U2 decidono di volare negli USA per gettare i semi nel mercato discografico più grande del mondo. La struttura organizzativa della band per farsi conoscere nella patria del rock&roll viene studiata da Frank Barsalona che fissa un mini tour nella East Coast, per iniziare un rapporto con i primi fan americani, sfruttando il sudore e la rabbia emozionale che scaturivano dai primi concerti in UK e che sarebbero stati la medicina anche negli States.
Suonarono il primo live negli States il 6 Dicembre al Ritz di New York e tra persone che andavano e venivano con il drink e che di sfuggita lanciavano sguardi verso lo stage, Barsalona si accorse di aver scritturato dei vincenti, quando alla fine il critico pubblico newyorkese applaudì la band.
Il giorno dopo, il 7 Dicembre, suonarono con gli Slickee Boys al Bayou Club, a Washington DC: di fronte avevano 200 spettatori.

La scaletta fu la seguente: 11 O’Clock tick tock, An Cat Dubh, Into the heart, Another Time Another Place, The Cry, The Electric Co.. Things to make and Do, Twilight, I will follow, 11 O’clock tick tock (bis), Out of control


Il Bayou (1977)

L’8 dicembre 1980 John Lennon venne assassinato da Mark David Chapman e la band aveva in programma la loro prima apparizione in Canada, il 9 suonarono infatti a Toronto all’El Mocambo, dove la notizia dell’assassinio li ispirò in un esibizione particolarmente arrabbiata ed emozionale. Nella stessa leg suonarono in successione ancora a New York al Mudd Club l’11 dicembre, a Providence in Rhode Island, a Boston il 13 dicembre, a New Haven il 14 e terminarono il loro primo breve assaggio americano il 15 dicembre a Philadelphia per un totale di sole 9 date che furono però sufficienti agli U-2 per destare grande interesse e farsi notare dai fan della East Coast, anche a seguito delle numerose recensioni che ne scaturirono.

La Island Records nel marzo 1981 pubblicò BOY anche negli States, distribuito dalla Warner Brothers, ed il piano di marketing di lancio era rafforzato da un nuovo ritorno in zona, e la 4a leg del BOY tour ripartì proprio dal Bayou Club, sempre con gli Slickee Boys, dove al cospetto di 500 persone gli U2 tennero 2 show identici nello stesso giorno, il 3 marzo 1981, eseguendo questi pezzi :
The ocean, 11 O’Clock tick tock, Touch, An cat dubh, Into the heart, Another time another place, The cry, The Electric Co., Things to make and do, Stories for boys, Twilight, I will follow e Out of control.


Annuncio del concerto al Bayou (1981)

Il giorno seguente, Harry Sumrall scrisse sul Washington Post un’entusiastica recensione sull’esibizione della band:

“Gli U-2 (così venivano indicati anche sui biglietti di molti concerti nel 1981. Ndt) sono proprio come tanti altri gruppi. La loro musica ha il suono spigoloso della new wave, come molti altri. Si affidano molto all’elettronica e le loro melodie derivano in larga parte dal British sound degli anni 60, proprio come fanno molte altre band.

Adesso dimenticatevi gli altri. Ricordatevi degli U2.
La band di Dublino si è esibita ieri sera al Bayou e l’immagine della new wave che ha questa città potrebbe non essere più la stessa. Travolgendo i il pubblico con assoli di chitarra brucianti e nervosi e con una voce resa echeggiante da effetti elettronici, gli U2 hanno aggiunto alla loro perfornance un senso di raffinatezza dui cui si è sentita la mancanza nel rock da un po’ di tempo. Hanno smussato gli angoli ruvidi del punk senza per questo dover rinunciare alla loro potenza ed esuberanza. Armonie cool, tocchi di una dinamica sottile e melodie intricate e quasi dissonanti combinate insieme per produrre un sound allo stesso tempo illuminante ed emozionante. “Stories for Boys” è un tour de force compositivo, con incalzanti corde in chiave minore ed un testo suggestivo in contrasto con un ritmo martellante ed una linea di basso pulsante.

Gli U2 come i Police ed i Clash stanno portando la new wave ad un livello musicale più alto. La loro musica è ancora semplice, ma mai semplicistica, e semplicemente stupenda.”

Il successivo show della band si tenne l’11 dicembre 1981 all’Ontario Theater in Columbia Road. É strano pensare che la gente abbia visto gli U2 suonare dal vivo nella zona di Adam Morgan (quartiere della parte nord-ovest di Washington. Ndt). I biglietti per quello show costavano 9,50$, poco di più di quelli per i concerti del Bayou. La band new wave britannica dei Bow Wow Wow aprì la serata.


Annuncio del concerto all’Ontario Theater (1981)

La band era decisa a conquistare gli USA e si confrontarono in 60 shows con un pubblico che ancora non li conosceva. Gli U2 attraversarono in lungo ed in largo tutti gli States, da Washington a Salt Lake City, da San Francisco a Kansas City, da Cincinnati a Vancouver, passando per Pittsburgh, Tampa, Syracuse, Chicago, Houston, Denver, Santa Monica… tutte zone che in futuro riservarono straordinari momenti per i fan della zona.

La band e l’entourage viaggiarono in bus e viste le enormi distanze, furono costretti per moltissimo tempo a rimanere seduti. Spesso dovettero ripartire subito dopo un concerto e viaggiare tutta la notte, in modo da poter raggiungere la città successiva. I vasti spazi e le molte ore trascorse nel tour bus ispirarono però la band e Bono scrisse molti appunti per canzoni e testi in un taccuino.

I semi degli U-2 stavano germogliando nel meraviglioso albero di Giosuè degli U2

Gli U2 non tornarono più a D.C. fino al 5 dicembre del 1984. Cambiarono ancora venue in una più grande rispetto all’ultima volta suonando alla DAR Constitution Hall per un tutto esaurito. Lo show è andato sold-out così velocemente mise un breve annuncio sul Washington Post per assicurare a tutti quelli che non erano riusciti a prendere un biglietto che sarebbero ritornati la primavera seguente al Capital Centre di Landover, Maryland (un sobborgo di Washington. Ndt)…concerto che è passato poi alla storia anche per un’eccezionale esecuzione di Bad (vedere LIVE ODISSEY)


Ecco l’annuncio di “scuse” pubblicato dal Washington Post (1984)

La città si stava preparando per la terza apparizione della band nella capitale ed i fans erano pronti per un’altra incredibile performance.


Annuncio del concerto del 1984 alla DAR

E sicuramente non hanno deluso le aspettative. J.D.Considine scrisse questa recensione il giorno dopo il concerto:

“Ieri sera alla Constitution Hall non avrebbe potuto esserci un esempio migliore della magia degli U2.
Nel bel mezzo di un’elettrizzante esecuzione di “Sunday Bloody Sunday”, un grido di pace ispirato dalla strage della Bloody Sunday in Irlanda del Nord, il cantante Bono Vox si è fermato ed ha iniziato a guidare il pubblico nel coro “No more, No War!”. Una ragazza che era a ridosso del palco è riuscita a dare al cantante in piccolo bouquet; Bono ha accettato i fiori ed ha fatto salire la ragazza sul palco abbracciandola come in una dimostrazione di fratellanza che la stessa canzone stava invocando. Il pubblico ha gradito.

Momenti come questi sono puro rock’n’roll, e si verificano molto raramente di questi tempi. Sono molto più comuni la cieca adulazione ed un’approvazione passiva, per effetto delle quali le star sono acclamate a gran voce solo per il fatto di essere presenti e camminare sul palco. C’è stato un po’ anche di questo durante il concerto degli U2. Ci sono stati momenti in cui gli applausi in risposta ai virtuosismi di The Edge alla chitarra non ci hanno permesso di sentire bene cosa stesse suonando e Bono si è preso applausi solo per aver aperto la camicia.

Ma anche se l’entusiasmo incontrollato dei fans tendeva ad ammorbidire la performance della band riducendo le dinamiche dello show e la percentuale di rischiare che ha reso i precedenti show degli U2 così freschi, le canzoni erano comunque talmente potenti da elevare il concerto fino a picchi inaspettati.”

In seguito tornarono a suonare in questa zona il 20 settembre del 1987, all’RFK Stadium. The Joshua Tree era stato pubblicato quell’anno e la band era diventata un supergruppo. Gli U2 erano proprio sulla strada per diventare la più grande band del pianeta ed una delle più influenti della loro generazione.

Grazie a Massimo per la collaborazione

Fonte: Ghosts of DC

Se volete approfondire questo articolo vi consigliamo di cogliere l’occasione per ascoltare i concerti di cui si parla poco sopra, disponibili su U2Torrents:

Washington, The Bayou – 3 Marzo 1981 (1st Show)
Washington, Ontario Theater – 11 Dicembre 1981
Washington, Constitution Hall – 5 Dicembre 1984
Landover, Capital Centre – 8 Aprile 1985
Washington, RFK Stadium – 20 Settembre 1987

Potete inoltre partecipare alla discussione dedicata sul FORUM.

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