Aung San Suu Kyi è LIBERA!

Chiunque abbia assistito ad un concerto degli U2 nel 2009 o nel 2010 saprà sicuramente di cosa stiamo parlando: Aung San Suu Kyi è stata liberata!

Walk On” scritta dagli U2 nel 2000 e contenuta nell’album “All That You Can’t Leave Behind” è stata fin da subito dedicata alla donna birmana e durante i concerti del 360°Tour 2009-2010 durante Walk On salivano sul palco volontari di One portando maschere raffiguranti il volto di Aung San Suu Kyi (quest’anno invece sempre i volontari portavano delle fiaccole).

Bono ha sempre chiesto, e ha sempre sostenuto assieme al pubblico, al liberazione di Aung San Suu Kyi e oggi finalmente arriva la bella notizia: il governo della Birmania ha deciso di liberarla!

Rimandiamo all’articolo dell’Ansa per maggiori approfondimenti sulla notizia: Ansa e articolo su Wikipedia.

AGGIORNAMENTO: Aung San Suu Kyi è LIBERA! >>> potete leggere la notizia ed i primi commenti sulla news pubblicata dal TG1 Online. Qui invece le prime foto pubblicate da Libero News ed infine la news pubblicata dall’ANSA poco fa.

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U2.com ha pubblicato oggi un articolo sulla liberazione della leader del’opposizione birmana che invita tutti a riflettere sul tema della democrazia in Birmania. Potete leggere l’articolo a questo LINK. Vi proponiamo la traduzione completa di questo interessante articolo qui di seguito:

Rilasciata Aung San Suu Kyi – 1 in meno, ne restano 2.202

Burma Campaign UK ha accolto con piacere la notizia della liberazione di Aung San Suu Kyi ma ha anche affermato che questa liberazione non deve far pensare ad una svolta democratica del paese. Burma Campaign UK ha inoltre chiesto l’immediato rilascio dei 2.202 prigionieri politici che sono ancora in detenzione.

“La liberazione di Aung San Suu Kyi è un atto di pubbliche relazioni, non un’azione democratica, “ ha detto Zoya Phan, coordinatrice internazionale di Burma Campaign UK. “Sono emozionata nel vedere che la nostra leader democratica è libera, ma la liberazione non fa parte di nessun processo politico ed è invece stata studiata per avere una pubblicità favorevole per la dittatura dopo la palese manipolazione delle elezioni del 7 novembre. Non dobbiamo dimenticarci delle migliaia di prigionieri politici che sono ancora detenuti nelle prigioni birmane.”

E’ la terza volta che Aung San Suu Kyi viene liberata dagli arresti domiciliari. L’ultima volta che è stata rilasciata nel 2002 è stato grazie ad un’azione condotta dall’ONU per tentare di convincere la dittatura birmana a cominciare un dialogo che potesse portare ad una transizione verso la democrazia. Purtroppo quando era il momento di giungere a discussioni importanti in merito a questo possibile cambiamento la dittatura interruppe il dialogo. Al momento non c’è un impegno così grande da parte delle Nazioni Unite. L’obiettivo, poi fallito, della comunità internazionale è stato invece quello di cercare di assicurare al paese delle elezioni giuste e regolari.

La comunità internazionale dovrebbe sfruttare la liberazione di Aung San Suu Kyi per mettere pressione alla dittatura e per iniziare un vero dialogo.

Per molti anni il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea, l’Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale, gli Stati Uniti d’America e la Cina hanno affermato che l’unico modo per avere un vero cambiamento in Birmania è un dialogo tra il movimento democratico, incluso l’NLD (Lega Nazionale per la Democrazia), rappresentanti etnici e la dittatura. Questo viene definito comunemente in dialogo tri-partito.

Un rinnovato impegno condotto dalle Nazioni Unite appoggiato con forza dai leader mondiali e dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU per assicurare questo dialogo dovrebbe essere la prima priorità. Tutto questo non dovrebbe essere delegato ad un nuovo e meno importante inviato dell’ONU. Le Nazioni Unite devono imparare dai fallimenti dei precedenti inviati, come Razali Ismail, che non aveva il necessario appoggio internazionale, e Ibrahim Gambari, il cui approccio amichevole fallì miseramente.

“La comunità internazionale deve cogliere l’occasione della liberazione di Aung San Suu Kyi per aumentare le pressioni sulla dittatura per iniziare un dialogo,” ha detto Zoya Phan. “Ban Ki-Moon deve prendere l’iniziativa per convincere la dittatura a cominciare un vero negoziato con Aung San Suu Kyi ed I gruppi etnici.”

Burma Campaign UK ha realizzato un report dettagliato su Aung San Suu Kyi che riporta la sua storia ed alcune analisi ed informazioni sulle azioni passate e le opzioni future per la comunità internazionale. Il documento è disponibile QUI

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Sempre oggi su U2.com è stato pubblicato un commento della band sulla liberazione di Aung San Suu Kyi. Eccone la traduzione:

“C’è una gioia misurata tra gli attivisti per la liberazione di Aung San Suu Kyi. In questi anni abbiamo temuto per la sua vita e finchè il governo birmano non rispecchierà in modo migliore il volere della propria gente dovremmo vigilare ancora.

Per una vita intera le sono state negate le libertà fondamentali, ha vissuto in modo così vivido e presente nella mente della sua gente e dei suoi sostenitori e ha raggiunto tanti obiettivi. Lei ha vissuto in aperto contrasto con i suoi oppressori ponendo gli interessi dei birmani al di sopra dei propri. La sua lotta è divenuta un simbolo per tutta l’umanità, un esempio di quello che siamo in grado di fare, nel bene e nel male. La sua grazia ha fatto infuriare il prepotente governo il cui brutale rimpinzarsi delle ricche risorse del paese ha lasciato il popolo birmano povero e affamato.

Possiamo solo pregare che i membri della giunta che hanno deciso la sua liberazione inizino a vedere il senso di tutto questo e colgano questa opportunità per iniziare un vero dialogo che porti alla democrazia. Capiremo se hanno intenzioni serie quando rilasceranno gli altri 2.202 prigionieri a cui è stata negata una vita normale per aver commesso il solo crimine di voler credere in un risultato elettorale.”

Ecco il video dell’intervento telefonico di Bono sulla CNN:

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Ecco il video ufficiale di Walk On dedicato ad Aung San Suu Kyi

Ecco invece un video live della band durante il 360°Tour di Walk On