Bono e The Edge, uno sguardo sulla musica del 2011 e del futuro!

Il sito ufficiale U2.com ha pubblicato ieri come contenuto speciale riservato agli iscritti, una lunga intervista in cui si chiede a Bono e The Edge di esprimersi circa il panorama musicale degli ultimi 12 mesi

Le cose più interessanti finiranno per essere quelle che hanno un certo dualismo, una specie di “conflitto” interno che è certamente quello che sta succedendo con Bon Iver, con Florence e The machine e con The Black Keys” “Un grande anno” ha commentato ancora Bono, “Le cose si muovono in diverse direzioni allo stesso tempo. Non c’è un movimento unitario culturale.. ma diversi movimenti di pensiero che sono tutti molto interessanti
A questi artisti citati da Bono e The Edge, vanno aggiunti gli Snow Patrol con Fallen Empires e i Coldplay con Mylo Xyloto, e ancora Gavin Friday con l’album Catholic (Lord I’m coming è tra l’altro la canzone che apre e chiude il film This must be the place di Sean Penn, e che ha visto protagonista Eve la figlia di Bono).

In particolare circa le donne protagoniste della scena musicale del passato 2011 e che ben si proiettano nel 2012, Bono ricorda di aver incontrato durante la lavorazione di No line on the horizon, Polly Harvey e di come abbiano scoperto delle affinità circa le letture in quel periodo, quali ad esempio alcune poesie scritte da soldati e persone in tempo di guerra; tra le altre ancora Lana Del Ray, Adele, naturalmente, e la tragicità della perdita di Amy Winehouse.
Interessante l’analisi di Bono sul fatto che come negli anni ’70 la recessione ci ha dato il punk rock, The Clash, i Sex Pistols, anni bui di alti prezzi del petrolio, recessione e disoccupazione, anche oggi le condizioni di questa crisi economica, possono innescare la nascita di grande musica. Di diverso parere Edge, che vede in un rassicurante ritorno al reale e a ciò che è più tangibile una possibile reazione di fronte alla paura che i diritti civili non siano più tutelati, e che non si sia più in grado di controllare il proprio destino, portando anche la musica verso il genere folk.
Ripensando a due recenti apparizioni infine Bono si dice felice di essere stato tra i “menestrelli” in Grafton Street alla vigilia di Natale, tanto quanto di aver cantato con Edge alla Clinton Fondation, dove hanno eseguito tra le altre, canzoni come Sunday Bloody Sunday e A man and a Woman, ma con un interpretazione “spoglia” che avrebbe gettato alcune indicazioni circa la strada da seguire in futuro.

Proprio circa il futuro Bono conferma che la band sta lavorando su tre album senza ancora aver deciso cosa verrà pubblicato, ma “The Songs of Ascent’ dovrebbe avere proprio quel tipo di intimità di cui stiamo parlando di oggi“.
Un ultimo pensiero per i REM, compagni di viaggio per più di trent’anni, Edge nella speranza di vederli presto riuniti a lavorare su qualcosa in comune, ricorda di come Stipe non abbia detto nulla neanche a loro, per rispetto dei propri fans che voleva fossero informati per primi del loro addio.

Potete leggere l’intera intervista se iscritti al sito U2.com.

Grazie a Vale82 per la segnalazione

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