Dopo Songs of Innocence gli U2 guardano al tour e a ‘Songs of Experience’

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Ecco a voi la traduzione dell’articolo pubblicato sulla rivista Rolling Stone, in cui Bono ed Edge parlano del nuovo album Songs of Innocence, del nuovo tour e del prossimo album in uscita: Songs of Experience!

A fine 2010 gli U2 hanno iniziato a registrare un nuovo album con il produttore Brian “Danger Mouse” Burton durante le pause del 360° Tour. Avevano un’idea di massima di star iniziando un percorso di 4 anni, il più lungo che abbiano mai affrontato per un singolo album.
“Gli esperimenti e le variazioni che abbiamo fatto con Danger Mouse all’inizio della registrazione dell’album erano privi di qualsiasi giudizio critico” dice The Edge. “Eravamo semplicemente contenti di capire dove potessimo arrivare. Queste prime sessioni sono state tra le più produttive e divertenti che possa ricordare tra quelle passate in studio.”

Parlando con Rolling Stone, Bono ha dichiarato che la band ha registrato circa 100 canzoni. “Ci siamo divertiti molto perdendoci nel processo creativo. La cosa che ci ha spinti ad andare in profondità per puntare più in alto è stato apprezzare nuovamente il lavoro di composizione delle canzoni”.
Ma Bono non era completamente soddisfatto del materiale prodotto nelle prime sessioni: “Ci siamo resi conto che alcune canzoni sono semplicemente meglio di altre, alcuni testi più coerenti, alcuni “paesaggi sonori” più convincenti di altri. Ci siamo scoperti annoiati dal materiale che in prima battuta c’era sembrato buono o unico”.

The Edge era dello stesso avviso: “Ad un certo punto, mentre le canzoni iniziavano ad avere un focus, abbiamo potuto vedere che certe qualità, tratti distintivi del nostro lavoro, non erano rappresentati. Questo ha significato metterle da parte, scrivere alcune nuove canzoni e rilavorare alcune che erano già praticamente terminate.”

L’ex capo della Interscope Records, Jimmy Iovine è stato la cassa di risonanza del gruppo per gran parte del processo di registrazione. “La prima volta che hanno suonato per me [il nuovo materiale] non ho sentito canzoni che avrebbero raggiunto persone che non fossero fan degli U2. Ho ascoltato testi e idee che avrebbero potuto farlo, ma non canzoni.”

Dovevano scavare più in profondità: “Ero in linea con loro. Ho detto, ‘Per realizzare il disco che volete fare, dovete andare in un posto dove non vivete adesso. E fa male. E’ buio e doloroso, ma bisogna andare lì. Potete mettervi di nuovo nel posto dov’eravate a 25 o 35 anni, mentre il mondo veniva verso di voi 100 all’ora e non davate un cazzo?'”

Per arrivarci, Bono ha cominciato a scrivere canzoni sui suoi anni di adolescenza difficile a Dublino e sulla musica che ha cambiato la sua vita, in particolare quella dei Clash e dei Ramones. “Sono tornato e ho cominciato ad ascoltare tutta la musica che ci ha fatto iniziare come rock band. Ci ha dato una ragione per esistere nuovamente. Ecco com’è inizato quest’album.”

Bono ha anche tentato di semplificare il suo songwriting: “Volevamo che l’album avesse canzoni che facessero saltare in piedi quando suonate acustiche o al pianoforte, non basandosi sull’atmosfera creata da The Edge, Adam e Larry o dalla dinamica. Stiamo mettendo in piedi una sessione acustica per l’uscita fisica dell’album per cercare di dimostrare questo aspetto.”

Ad un certo punto, Danger Mouse ha dovuto concentrarsi sui Broken Bells [la sua band, n.d.r.] e sui molti altri progetti in corso. “Abbiamo colto l’opportunità di lavorare con persone come Ryan Tedder e Paul Epworth”, racconta Bono. “Erano ugualmente appesi al vecchio modo di concepire la composizione.” Anche Flood, il cui rapporto con gli U2 va indietro fino ai tempi di The Joshua Tree, è stato chiamato in aiuto. “Ci vuole un esercito per fare un album degli U2” dice Bono. “Che si tratti di The Joshua Tree o All That You Can’t Leave Behind, abbiamo sempre bisogno di tutte le mani sul deck.”

Alla fine, il gruppo si è ritrovato con una raccolta di canzoni che sentivano adatte al loro miglior lavoro. “Abbiamo ottenuto molto nell’ottica di stabilire una nuova prospettiva, ma abbiamo anche voluto che l’album contenesse alcuni elementi di quella che si potrebbe chiamare la Grande Musica”, dice The Edge. “E’ un buon segnale, se mi chiedessi quali canzoni si state completate per ultime dovrei davvero pensarci per rispondere. L’album ha una sua coesione, nonostante il nostro strano processo [compositivo].”

In vista della fine delle registrazioni, la band si è trovata di fronte ad un serio problema: come ottenere un grande impatto, ad un livello consono a quello U2, in un momento in cui le vendite di album sono al loro minimo storico? “Volevamo raggiungere quante più persone possibile”, dice il manager degli U2 Guy Oseary. “Abbiamo fatto brainstorming su brainstorming. Apple ha centinaia di milioni di account iTunes, aveva senso distribuirlo e basta.”

Diverse fonti riportano come Apple avrebbe accettato di pagare 100 milioni di dollari o più in marketing. Una fonte vicina alla band sostiene invece che questo non sia corretto: “Non ho idea di come abbiano calcolato quella cifra, ma penso che sia sbagliato. L’importo effettivamente pagato da Apple rimane ancora un segreto. “Non c’è cosa nessun album gratuito”, dice Bono “costa tempo ed energia per realizzarlo. E’ gratis per l’ascoltatore finale perché Apple ha pagato per questo. Era il loro dono.” (Oseary, pressato sul tema, si è limitato a dichiarare che ci sia stato un pagamento da parte di Apple verso l’etichetta discografica [Island Records – Universal, n.d.r.].

In maniera abbastanza prevedibile, considerando che l’album è stato a disposizione di mezzo miliardo di persone, le reazioni a Songs of Innocence sono state alquanto variegate: dalla esaltazione alla curiosità (“mai stata una grande fan, ma questo Songs of Innocence [è] un pò droga”, ha detto un tweeter), di smarrimento (“O qualcuno ha violato il mio account di iTunes o mi sono messo a comprare album degli U2 nel sonno”, ha scritto un altro) e anche di rabbia. Dopo l’uscita, Apple ha ricevuto così tante lamentele da trovarsi costretta a rilasciare uno strumento software che permettesse agli utenti di eliminare l’album dai loro account di iCloud. Sta di fatto che 17 album degli U2 sono presenti nella iTunes top 100 chart da quando è stato pubblicato l’album. Secondo Iovine “Quello che la band stava cercando di fare è sfidare la gravità. E qualunque strumento lecito per farlo andrebbe utilizzato.”

C’è anche un altro album in lavorazione chiamato Songs of Experience. “E’ stato chiaro sin dall’inizio che stessimo lavorando su due album separati”, dice The Edge. “La maggior parte delle canzoni non completate sono degne di diventare parte di Songs of Experience e alcune sono già valide quanto o migliori di qualsiasi cosa su Songs of Innocence. Songs of Experience sarà pubblicato quando sarà pronto. “Spero non ci vorrà così tanto tempo”. Bono non si sbilancia in previsioni su quando l’album sarà pronto. “Come è noto, non sono molto attendibile per predire le date di pubblicazione,” dice. “Chiedete a The Edge.”

Al momento il gruppo sta cominciando a rivolgere la propria attenzione sul ritorno on the road e sul suonare la nuova musica dal vivo. “Il tour è ancora in fase di progettazione, quindi è troppo presto per descrivere come sarà”, dice The Edge. ” Penso che [il tour] partirà “piccolo”. Sicuramente non possiamo farne uno più grande dell’ultimo [il 360° Tour, n.d.r.].

Nel frattempo, nessuno nella band è pentito per aver puntato in alto con la pubblicazione di Songs of Innocence. “Al momento il 7% del pianeta ha avuto l’album“, dice Oseary. “Potrebbe essere troppo grande, ma ci piace pensare in grande.” Bono la mette ancora più semplicemente: “Se non lo vuoi, eliminalo. Ecco il link.”.

Grazie a Marco/outofcontrol per la traduzione

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