Ric Lipson della Stufish Entertainment Architects ha lavorato come scenografo per il tour Innocence+Experience degli U2, dividendosi i compiti con Es Devlin, ma dicendo del suo team britannico che “proviamo ad evitare i riconoscimenti individuali perché alla Stufish si tratta di lavoro di squadra. Ero indicato nel gruppo creativo della Stufish perché ero personalmente coinvolto nel processo creativo, ma lo studio è citato nei riconoscimenti del gruppo creativo e in seguito anche nelle aziende coinvolte nella realizzazione dello show.”
Lavorando sotto la direzione creativa dello storico collaboratore degli U2 Willie Williams, come Devlin, Lipson ha iniziato a far parte del gruppo, quando lo scomparso Mark Fisher era ancora vivo. “Fui introdotto da Mark, avendo lavorato con Willie per alcuni altri spettacoli, e iniziammo a progettare” dice Lipson. “All’inizio avevamo pianificato di preparare tre serate diverse e progettato un palco che si trasformasse in configurazione diverse per proporre tre spettacoli. Abbiamo lavorato su molte idee ancor prima che Mark mancasse, ma poi, con il successivo ritardo del tour, abbiamo concepito molte idee tra la fine del 2013 e il 2014, fino al progetto definitivo alla fine del 2014.”
Lipson sottolinea che lo spettacolo si fonda su una narrazione importante sviluppata con Willie, Es, la band ed anche gli altri membri del gruppo creativo, inclusi il musicista Gavin Friday e la coreografa Morleigh Steinberg. “Una volta che le bozze fossero state sviluppate, io sarei tornato agli studi della Stufish per lavorare con il mio team alla realizzazione dei disegni CAD in scala reale, animazioni e rendering.” dice “Es avrebbe poi lavorato con il suo team per prendere le immagini e trasformare i vari elementi narrativi e stilistici dei contenuti in illustrazioni. Le presentazioni alla band tendevano ad essere una sorta di prodotto finale del lavoro dello studio Stufish/Devlin. Una volta concluso l’intero progetto, Es ha cominciato a lavorare con Willie su più di un contenuto e sul flusso narrativo dello show, mentre noi lavoravamo con il direttore di produzione Jake Berry e Tait per far sì che ogni dettaglio, tutte le rifiniture dei materiali, i prototipi e la fornitura tecnica fosse completamente funzionante.”
Mentre i rendering effettivi sono stati fatti dalla Stufish, Lipson sottolinea che lo studio di Devlin li ha sviluppati in quello che lui chiama “L’uso delle immagini più artistico che descriveva la narrazione. Le nostre animazioni e i render servivano per aiutare a comprendere l’esperienza all’interno dell’intera arena insieme con l’importantissima compresione di come lo schermo e anche la passerella e il sistema audio, avrebbe interessato la visuale e di conseguenza come lo spettacolo poteva essere venduto. I nostri rendering hanno giocato un ruolo enorme nel contribuire a decidere come avrebbero funzionato i biglietti.”
Il coinvolgimento della band nel processo creativo ha molto influenzato il risultato finale, e Lipson dice che alcune delle idee sulla narrativa dello show nate durante i primi incontri sono rimaste uguali. “L’idea della lampadina, il divisorio, il racconto dei Troubles irlandesi, Cedarwood Road dove Bono è cresciuto, le autobombe, viene tutto da idee della band.” dice Lipson. “Sono stati molto chiari sul fatto di voler rompere la ‘quarta parete’ con il pubblico e concentrarsi sull’intimità degli spettacoli nelle arene per trovare una nuova via per arrivare più vicini a più persone.”
Esplorando i temi della loro crescita nell’Irlanda degli anni ’70, la band voleva rappresentare il tema del “punk” nel design del tour, così come l’idea di un sottopassaggio “come un posto pericoloso, con le sue forti luci elettriche e fluorescenti.” dice Lipson. “Le idee per i materiali reali che sembrassero forti e ‘urbani’ senza essere un pasticcio erano importanti. Per questo motivo le rifiniture delle luci del sottopassaggio, la scala mobile ed il pavimento del palco a coste hanno strisce argentate e nere. Era importante che lo schermo potesse scomparire. Il PRG Nocturne V-Thru ha avuto un ruolo molto importante in tutto ciò, ma abbiamo anche sviluppato l’intera struttura con la Tait in modo che lo schermo fosse il più trasparente possibile con il pavimento a reticolato e gli scalini aperti, inoltre la struttura e il cablaggio sono stati accuratamente progettati in modo da mantenere lo schermo il più trasparente e compatto possibile. Il colore giallo è arrivato piuttosto presto, visto che è qualcosa che gli U2 hanno già usato in precedenza, ma lo volevamo riutilizzare come un marchio. Stufish ha disegnato il logo del tour, il logo U2.ie, così come è scritto. Questo continuo tratto di pennello in giallo brillante forma il logo, che è stato poi impresso sulla superficie del palco per esplorare l’idea dei palchi ‘innocenza’ ed ‘esperienza’. Abbiamo lavorato duramente con la Tait per trovare una soluzione che potesse permettere a una linea continua di luci LED gialle in Plexiglas di formare il logo attraverso il pavimento. Questo è stato molto efficace e ha creato un’ estetica molto forte per lo spettacolo.”
Co-progettando il set per l’iNNOCENCE + eXPERIENCE TOUR 2015 degli U2 con Es Devlin, Ric Lipson della Stufish Entertainment Architects dice che ci sono state molte idee nei due anni del processo di progettazione sono state modificate nei suoi aspetti più concreti, ma che in qualche modo la maggior parte delle idee iniziali sono rimaste, o al massimo i temi iniziali sono stati trasposti nei contenuti video.
“Per esempio ad un certo punto abbiamo realizzato un prototipo di una stanza galleggiante che aveva proiezioni interne e che sarebbe volata per tutta l’arena con al suo interno le immagini dei membri della band.” Lipson dice. “Ce ne sarebbero state quattro. Questa idea è stata accantonata dopo averla testata in scala 1:1 e abbiamo trovato il suo riferimento nello show quando guardate il video di Song For Someone, quando Bono canta alla sua versione più giovane che si scorge nella rappresentazione della sua camera da letto e del suo soggiorno. Un’altra idea era quella di una lampadina molto grande che oscillasse sopra il palco circolare ad una delle estremità e che sarebbe esplosa ad un certo punto dello show per svelare spazzatura e mobili anni ’70. Questo è stato rimpiazzato dall’idea dello tsunami alla fine della canzone Until The End Of The World che vede l’innocenza di Cedarwood Road spazzata via dallo tsunami d’acqua esploso da un video della lampadina.”
Lipson dice che lo show inizia con l’idea dell’innocenza di una semplice lampadina. Man mano che la storia si sviluppava durante la fase progettuale, ha condizionato la forma del palco per facilitare la narrazione: il tema dell’andarsene da casa verso il mondo per poi ritornarci, il viaggio dall’Innocenza all’Esperienza, dice Lipson. “ La configurazione di questo show significava che dovevamo reinventare il modo in cui il suono era pensato per i concerti nelle arene. La dimensione dello schermo ed altri elementi chiave come i riflettori, insieme alla gigantesca struttura dello schermo e la quantità di cavi necessari a far funzionare tutto, significava che questo è uno degli spettacoli in un arena più pesanti di sempre. Lo show non è più piccolo di qualsiasi altro show indoor degli U2. Comparato agli show negli stadi che Stufish ha progettato negli ultimi 23 anni con Mark Fisher e Willie Williams, questo non è grande quanto il 360° Tour, ma è comunque grande e molto complesso far sì che tutti gli elementi funzionino così bene insieme.”
Sopra il palco principale ci sono delle strisce di luci LED fosforescenti a sospensione cinetica su argani della Tait che emettono potenza e dati attraverso le corde dell’argano e sono controllate da Navigator.
“Il palco principale in sé è piuttosto semplice.” dice Lipson. “Il palco rotondo ha un montacarichi ingegnoso che porta il piano sul palco. Questo nuovo design posiziona il piano sotto il palco e lo fa uscire a 90 gradi, come un libro che si apre, invece che farlo salire nella maniera tradizionale. La parte automatica più importante è lo schermo PRG Nocturne V-Thru. Lo schermo stesso si alza grazie a quattro argani da sei tonnellate attaccate a quattro travi modificate che distribuiscono il peso in aria. Gli argani permettono allo schermi di alzarsi e abbassarsi di 7 metri in 30 secondi. Sono tutti controllati da Navigator. Alla fine dello schermo, dalla parte del palco principale, c’è una scala cinetica che permette a Bono di salire sulla passerella, e dalla parte opposta un ascensore modificato che lo fa scendere sul palco rotondo. Sotto lo schermo ci sono quattro sfere da discoteca attaccate a quattro argani che sono in grado di sollevarle e abbassarle facendole contemporaneamente ruotare. Ci sono anche altre otto strisce di luci cinetiche, tutte controllate da Navigator.”
Intorno al palco ci sono ulteriori strisce di luci LED che possono essere alzate in vari momenti grazie ai cardini modificati su cui sono montate, funzionando in contemporanea con la coreografia delle strisce di luci in alto. “Tait ha anche creato un nuovo tipo di telecamera a movimento parallelo, che grazie a dei binari può muoversi lungo i lati del palco seguendo la band, ottenendo riprese interessanti che non sarebbero state possibili in altro modo.” dice Lipson, che definisce la visione complessiva di Williams come direttore creativo “visionaria” e sottolinea i talenti dei suoi collaboratori del team creativo. “Lui riesce a formare un team talmente bravo intorno a sé, che permette agli addetti alle luci e ai video di lavorare insieme in modo simbiotico.” aggiunge Lipson. “Ci sono parti dello show in cui il video non viene assolutamente usato e anche parti in cui viene usata una quantità molto limitata di luci. In questo show, non c’è nessun settore principale rispetto agli altri, e tutti lavorano per realizzare il progetto d’insieme.”
Lipson ha sottolineato il ruolo del direttore video Stefan “Smasher” Desmedt, che si occupa degli effetti visivi e dell’I-Mag durante lo show, come ha fatto nel corso degli scorsi tour degli U2. “Usando d3 e altri software, come Demolition, lui influisce sul live I-Mag feed durante lo show.” dice Lipson. “C’è anche una parte dello show in cui una persona del pubblico filma la band sul palco. Questo viene fatto con Meerkat.”
Lipson conclude dicendo che, anche se il processo di progettazione è stato molto lungo, il risultato finale è uno show che “Esplora il viaggio della band dall’Innocenza fino all’Esperienza. Fare in modo che un processo così ambizioso potesse alla fine diventare realtà è stato il testamento dell’intero team, guidato dal manager di produzione Jake Berry.”