Paul McGuinness chiede maggiore severità contro la pirateria online

Ieri il Belfast Telegraph ha pubblicato un articolo dove il manager degli U2, Paul McGuinness, denuncia ancora una volta la mancanza di una legislazione chiara e severa contro la pirateria online in Irlanda. Vi proponiamo qui di seguito la traduzione dell’articolo

Il manager degli U2 chiede severità sulla pirateria online

Belfast Telegraph: 12 Ottobre 2010

Il manager degli U2 Paul McGuinness ha dichiarato che l’Irlanda ha una cattiva reputazione nel difendere il lavoro degli artisti dopo che una sentenza ha evidenziato l’inadeguatezza delle leggi per combattere il download illegale.

Il magnate della musica pop ha richiamato il governo a fare il proprio lavoro a creare le basi legali per punire la pirateria online.

Questo è veramente negativo per la reputazione internazionale dell’Irlanda, non avere una legislazione che tuteli tutti i tipi di proprietà intellettuali e diritti d’autore in genere” ha detto il manager degli U2.

McGuinness, sempre critico riguardo al filesharing ed al download illegale, ha affermato che le sentenze dell’Alta Corte hanno evidenziato una grave mancanza nella legislazione per il diritto d’autore e ha lasciato la responsabilità direttamente al governo.

Il giudice Peter Charleton ha definito un dovere morale, ma non legale, togliere la connessione internet agli utenti trovati a condividere file illegalmente.

Le grandi case discografiche, EMI, Sony, Universal e Warner, volevano che i provider internet aderissero alla regola del “tre infrazioni e sei fuori” per ogni cliente che scaricasse illegalmente.

Eircom ha sottoscritto l’accordo ma UPC (altro provider irlandese. Ndr) ha combattuto per vie legali e vinto la causa presso l’Alta Corte.

Il manager degli U2 ha aggiunto: “Sebbene le sentenze dell’Alta Corte siano un grande danno per l’industria discografica e cinematografica, ci sono molti altri settori che sono fortemente danneggiati dalla pirateria in irlanda (software, giochi, tecnologia…) ed il Governo adesso deve fare il suo lavoro e rendere attiva la legislazione europea senza ulteriori ritardi“.

La sentenza del giudice Charleton non poteva essere più chiara nell’indicare di chi è la responsabilità adesso

Fonte: Belfast Telegraph