The Joshua Tree, miglior album degli anni 80

The Joshua Tree!
Un nome che rappresenta uno stile di vita, che va molto oltre il semplice titolo dell’album. Un’icona, un motivo di orgoglio per ogni fan degli U2.
Era marzo 1987, il mondo era invaso da tanta qualità musicale e dalla novità, ancora fresca, dei video che accompagnavano le canzoni. Erano i primissimi anni nei quali la musica si ascoltava, ma anche si vedeva. I video erano una sfavillante esibizione di colori e di effetti grafici, dovevano colpire e solleticare anche la vista.

In questo scenario, il 9 marzo viene pubblicato The Joshua Tree, il quinto disco di una band dal nome così corto e così curioso. Diverso da ogni dettaglio cui eravamo abituati, già la copertina trasferiva un alone leggendario, con quell’albero che moltissimi sentivano nominare per la prima volta, con quei colori nero e oro, che lasciavano presagire uno spessore qualitativo fuori categoria

In alcune città del mondo, Belfast, Dublino, New York, Londra, code infinite di fan si formarono la notte prima, per la vendita già a mezzanotte, da parte di alcune catene mondiali di negozi del nuovo attesissimo album.
Abbiamo letto tantissime recensioni di fan che ricordano perfettamente quando hanno acquistato ed ascoltato per la prima volta Joshua Tree.
Il ricordo è semplice da conservare. Ognuno di noi, una volta scartato l’involucro del vinile ed inserito sul giradischi, ha potuto rimanere rapito dall’infinita ed illuminante intro di Where The Streets Have No Name, canzone Masterpiece della storia della musica e primo elitario pezzo del disco.
In successione, arrivano, a memoria ed in fila, canzoni come I Still Haven’t Found, With or Without You, Bullet The Blue Sky, Running To Stand Still, Red Hill Mining Town, In God’s Country, Trip Through Your Wires, One Tree Hill, Exit e Mothers of the Disappeared

A memoria, come Zoff, Gentile, Cabrini ecc ecc

Un disco che ha avuto un impatto sociale, cui è seguito un leggendario Tour, che ha visto gli U2 espandere vorticosamente il proprio bacino di ascoltatori. Un Tour che è stato seguito dai quotidiani di tutto il mondo, che raccoglievano ogni genere di testimonianza.
Un Tour ed un disco che hanno spalancato le porte verso l’immortalità degli U2. Almeno due generazioni di fan degli U2, si sono avvicinate al disco attraverso la sua qualità, i suoi messaggi ed i suoi video.
Alcuni di questi, come With or Without You, I Still Haven’t Found ed il mitico video di Where The Streets Have No Name, sono entrati con forza nelle nostre abitudini, non lasciandoci mai ed accompagnandoci ancora.

E’ di oggi la notizia che Billboard e BBC, hanno pubblicato l’articolo che Joshua Tree è stato votato come miglior disco degli anni 80.
Per noi fan nessunissima sorpresa, l’impatto che abbiamo avuto è il medesimo di trentatre anni fa.
La passione che ne è scaturita e l’amore infinito per questo disco, sono sottopelle in ognuno dei trentamilioni di fan che hanno acquistato The Joshua Tree negli anni.

Una menzione anche per le mitiche Cassettine ed il loro ruolo fondamentale nella formazione della base dei fan degli U2. Un supporto fruibile da tutti e facilmente copiabile, che ha favorito in modo esponenziale la distribuzione dell’album, favorendo la conoscenza degli U2.
Cassettine che lo stesso Bono ha ricordato nella recente riedizione del Joshua Tree Tour, Lato A e Lato B.
We want to run per sempre e non ci stancheremo mai di parlare di Joshua Tree.

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