In un articolo pubblicato su Usa Today, il cantante degli U2 parla di se stesso, della band e del nuovo progetto.
Ve lo riassumiamo brevemente:
E’ un giorno piovoso a Dublino – che novità? Bono scherza parlando al telefono da casa.
Segue una breve conversazione in cui Bono rende note le prime frasi del nuovo brano Invisible:
It’s like the room just cleared of smoke
I didn’t even want the heart you broke
It’s yours to keep
You just might need one,
Then it goes,
I finally found my real name
I won’t be me when you see me again
No, I won’t be my father’s son
Poi si ferma un attimo: E’ una cosa pesante, l’ho capito, come padre, non prendere il nome della mia famiglia… sai?
Io sono conosciuto come Bono e ho capito che tutta la rabbia e l’odio che avevo all’epoca, quando ero giovane, deve aver davvero ferito mio padre. Pensavo che il mio problema fosse la famiglia, ma il problema ero io… tipico.
L’uomo alla nascita Paul David Hewson, che oggi ha 53 anni ed ha perso suo padre 13 anni fa, parla anche del prossimo album che, sfortunatamente, non ha ancora una data di uscita.
Ci lavoriamo da un po’, ammette Bono, nella nostra band una canzone non è finita finchè non è stata messa in vendita online o nei negozi e, in ogni caso, Edge continua a provarla e a remixarla.
Sono passati circa 5 anni da quando Bono, The Edge ed il resto della band hanno pubblicato un album.
Una nuova canzone degli U2, Ordinary Love, è stata pubblicata come colonna sonora del film Mandela: A Long Walk To Freedom e ha vinto un Golden Globe poche settimane fa, ora è in corsa per l’oscar.
Le canzoni del nuovo album hanno preso ispirazione dagli ultimi avvenimenti e ripercorrono i primi tempi della band.
Abbiamo ricominciato ad ascoltare le canzoni che ascoltavamo alla fine degli anni 70, nei primi viaggi a Londra.
Mi ricordo che ero con Ali, la mia ragazza a quel tempo e ora mia moglie, sentendomi incredibilmente sfigato nel mezzo dell’esplosione del punk-rock.
Ma l’album non sarà un viaggio nella nostalgia: ci sono diversi “moods” e alcuni straordinari pezzi di chitarra di Edge con un modern-rock e un produttore R&B come Danger Mouse che ha prodotto gran parte dell’album.
Come band non pensiamo mai al passato, ma tornare agli anni 70 come punto di partenza ci ha riportato al momento in cui abbiamo cominciato, quando mi sono fidanzato con Ali la stessa settimana in cui ho iniziato con gli U2… una gran settimana.
E poi un accenno al tour: Gli U2 amano andare in tour dopo aver pubblicato un album, il gruppo è uscito elettrizzato dopo la performance al Beverly Hill’s Montage Hotel per il terzo anniversario a favore delle vittime del terremoto di Haiti.
Abbiamo suonato in una piccola stanza, non lo facevamo da parecchio tempo, e ho capito che c’è davvero qualcosa di nuovo nel sentire una chitarra, un basso, una batteria ed una voce.
Potreste trovare gli U2 nelle arene e non necessariamente negli stadi. Mi piacerebbe suonare indoor un’altra volta, alcune delle nostre migliori serate le abbiamo fatte al Madison Square Garden… potrebbe essere bello rifarlo.