In attesa del nuovo album degli U2 vi proponiamo un interessante articolo a firma Christian Caliandro su ArtTribune.com che getta una nuova luce su tre album particolari della band irlandese: Zooropa, Passengers, Pop.
“Zooropa” (1993), “Passengers–Original Soundtracks 1” (1995), “Pop” (1997): tre dischi che sono stati parzialmente rinnegati, disconosciuti dalla band che li ha prodotti. E che – all’epoca della loro uscita, e ancor di più forse oggi – appaiono tra i più interessanti della loro intera opera.
È questa la caratteristica principale di questa trilogia “altra”, alternativa, estranea: la capacità di disegnare strategie intraviste attraverso smagliature, crepe, interstizi del proprio percorso. Prendendo e seguendo ogni volta non la strada principale, quella molto attesa e in fondo prevedibile, ma la via più laterale, quasi invisibile a occhio nudo. La sfida al pubblico non è stata raccolta; l’annuncio è rimasto senza seguito.
(Dopo, subito dopo, non ci sarà quasi più spazio per questo, per l’inedito, per la scoperta, per l’autoironia, per l’esplorazione e per la sperimentazione: dopo gli U2 si rimetteranno alacremente al lavoro per ritornare a essere “la più grande band del mondo”, come amavano ripetere, sfornando All that you can’t leave behind, How to dismantle an atomic bomb e No line on the horizon.)
Vedremo quale sarà la direzione del nuovo progetto U2 per il 2014, se tradizionale o ancora una volta di sperimentazione.
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