Bono sul grandissimo John Lennon: è il mio cantautore preferito, adoro la semplicità della canzone. Il mio rispetto per John è che non aveva solo il pensiero, lui ha dato seguito alle parole. […] e adoro il cartellone di Imagine fisso a Time Squares, sembra che dica di continuo alla gente: immagina che le cose non debbano essere come sono.
God is a concept
By which we measure
Our pain
I’ll say it again
God is a concept
By which we measure
Our pain
Queste le prime parole di God, brano di John Lennon del 1970, composto a Los Angeles durante il periodo di psicanalisi ‘innovativa’ cui si sottoponeva il cantante. Il testo all’uscita della canzone destò moltissimo scalpore, erano altri anni, in quel momento storico la società era completamente diversa, si stavano scoprendo limiti fino ad allora sconosciuti.
Il testo di God è suddivisibile in tre parti, la prima è una definizione di Dio immaginata da Lennon, descritto come un concetto attraverso il quale noi misuriamo il grado di dolore. La seconda parte è una lunga lista di miti generazionali a cui John non crede più, mentre il testo si conclude con gli auspici dell’autore, per il quale “il sogno è finito, parlo dell’intera generazione, è finita e dobbiamo tornare alla realtà” e quindi viene raccontato il cambiamento, la rinascita che ha vissuto Lennon stesso. I just believe in me, in Yoko Ono and me.
Siamo nel 1988, esce The Lives of John Lennon di Albert Goldman. Un libro che dopo aver raccolto tantissime testimonianze di amici, conoscenti e musicisti, sinteticamente distrugge le vite private di John Lennon e della moglie Yoko Ono. In un’intervista di Castaldo di fine 88, Goldman parla del suo libro, racconta di come ha raccolto oltre 1200 interviste realizzate in tutto il mondo, Giappone, Liverpool, Los Angeles, Australia, entrando in empatia con Lennon che gli appare crudele fin dall’infanzia, terribilmente violento, molto poco affettuoso e simpatico con gli altri ed un grande narcisista
In altra parte del mondo, gli U2 stanno attraversando un periodo incredibilmente intenso. Il successo planetario del leggendario disco The Joshua Tree, accompagnato dal tour che ha incendiato l’Europa e due volte il continente americano nel 1987, ha messo loro in una condizione di essere la rockband più cercata, più menzionata. Un momento così tanto intenso da rischiare di travolgere la nostra band, che si trova nel bel mezzo di un progetto docu-film live, che si intromette nella vita di tutti i componenti, anche in modo estremamente invasivo.
Bono “cerchi di dare un senso a tutta la follia che ti circonda, prima eravamo in pochi adesso siamo centinaia di persone in ballo e tutte sembrano volere un pezzetto di te. I media vogliono un pezzo di te, i fans vogliono un pezzo di te. La tua famiglia ha diritto ad avere un pezzo che tu non puoi darle. Poi si aggiunge la brillante idea di qualcuno, di tirare fuori un cazzo di film, tu pensi possa essere una catastrofe, ci sono un sacco di soldi in ballo e puoi esercitare un piccolo controllo sulla situazione. Ti ritrovi con le riprese ovunque, perfino a Washington DC, dopo esserti lussato una spalla per una caduta, ti ritrovi nell’ambulanza con Phil Joanou e la sua telecamera a riprenderti. Gli dici: che cazzo ci fai con me nell’ambulanza? e lui ti risponde: me l’hai detto tu di fare un documentario, no?. Non puoi lamentarti perchè ti senti rispondere che sei un bastardo ingrato, hai soldi, successo, donne, limousine, champagne ovunque vai, di cosa ti lamenti?
Lo sfogo di Bono continua parlando di come oramai capisce Elvis che si è rintanato a Graceland e spiega come cerca di immedesimarsi nei Beatles ed in John Lennon
Sempre Bono: ecco perchè abbiamo deciso di aprire Rattle & Hum con Helter Skelter. Poi di colpo arriva Albert Goldman che ha deciso di fare a pezzi John Lennon, Già aveva fatto sentire Elvis come l’idiota del rock&roll, ora ci riprova con John? Cazzo ne sa lui? Quel libro è stato un miserabile fallimento, perchè Lennon ci aveva già raccontato tutto di se. Aveva descritto i suoi vizi, i suoi esaurimenti nervosi, la sua incontinenza verbale, un libro superfluo. Pensai: Lennon non può controbattere, così lo farò io!
Con Jimmy Iovine che lo conosceva avendo lavorato per la Plastic Ono Band, decidiamo un sequel di una loro canzone, la chiamiamo God Part II, una bella presa in giro ad Hollywood, un pretesto per scaricare un bel po’ di bile. Ci mettiamo ancora una volta a nudo e confessiamo un bel po’ di cose nostre, evidenzi il tuo lato oscuro, ma ci divertiamo tanto.
Sempre Bono descrive il sound della canzone, dei loop della batteria, del basso e della chitarra, una sorta di evoluzione di Joshua Tree.
Ancora Bono: colgo occasione per essere io stesso un po’ Lennon, cercando di racchiudere tutta la verità all’interno della frase: I Believe in Love. Lo faccio!
Incontro Yoko Ono e mi dice: bella la cover che avete fatto del brano di John. Una cover???? per fortuna non mi chiede le royalty…
Ripensandoci non mi accalora molto God Part II, il cantato è troppo rabbioso. Non sarà però la cosa migliore che abbiamo fatto, ma era necessaria, è servita a qualcosa e qualsiasi cosa ti aiuti a superare la notte, va bene!
U2 – GOD PART II
Don’t believe the devil |
JOHN LENNON – GOD
God is a concept I don’t believe in I-Ching I don’t believe in Bible I don’t believe in tarot I don’t believe in Hitler I don’t believe in Jesus I don’t believe in Kennedy I don’t believe in Buddha I don’t believe in mantra I don’t believe in Gita I don’t believe in yoga I don’t believe in kings I don’t believe in Elvis I don’t believe in Zimmerman I don’t believe in Beatles I just believe in me Yoko and me And that’s reality The dream is over What can I say? The dream is over Yesterday I was the dream weaver But now I’m reborn I was the Walrus But now I’m John And so dear friends You just have to carry on The dream is over |
God di John Lennon con riprese molto commoventi del suo funerale.
Curiosità Live di God Part II:
Suonata in tutto 36 volte, tutte nel meraviglioso Lovetown Tour. Prima volta a Perth il 21 settembre 89 e ultimissima il 9 gennaio 1990 a Rotterdam. Ripresa una sola volta snippet su With or Without You, negli encore(s) del concerto di Vancouver del 23 aprile 92, durante lo ZooTv.
La canzone è inserita in Rattle&Hum, non è singolo ma un discretamente raro promo distribuito alle radio.
FONTI: La storia dietri ogni canzone degli U2 di Niall Stokes e varie ricerche web
Segnaliamo questo articolo per un’analisi più approfondita dell’aspetto religioso