Stamane è stato pubblicato dal New York Times un nuovo articolo sugli U2 in vista della prima data del iNNOCENCE+eXPERIENCE Tour 2015.
L’articolo è stato redatto nelle ultime settimane durante le prove in corso di svolgimento a Vancouver al Pacific Coliseum.
‘Il palco era una geometria di tubi fluorescenti e la canzone era un trionfo’ la definizione proposta da Bono sul palco durante le prove di ‘Elevation’, definendosi con un ‘non male’ nella performance live.
L’articolo si evolve sulla continua discussione in merito le modalità di uscita di ‘Songs of Innocence’, 13simo album della band ed ultimo da ‘No Line on The Horizon’ del 2009,’l’idea era quella di raggiungere il maggior numero di audience possibile’ ha detto così Bono, ‘volevamo andare fuori e vedere se erano lì’, e sarcastimante afferma ‘ non erano lì’, in riferimento all’enorme polemica sulle modalità di uscita in particolare con la Apple.
Successivamente si parla del tour, definito come un approccio innovativo con video ad alta risoluzione e un radicale passo in avanti sul sounds delle arene, ma sopratutto si mira alla tecnologia con l’unica scopo di rendere la location intima. Un tour che ha già venduto il 98% dei biglietti e fatto segnare il sold out in 6 delle 8 date di New York che cominceranno il prossimo 18 luglio.
‘Songs of Innocence‘ viene definito con una doppia faccia quasi contradittoria, un impatto di canzoni pieno di individualità, con dettagli e memorie frutto dell’esperienza dell’ultimo lavoro discografico, che non hanno avuto singoli di livello come quelli del passato come ‘Where the Streets Have no Name’ o ‘Pride’ ma sono figli anche del U2 360 Tour che è durato dal 2009 al 2011.
Il lavoro della band irlandese su ‘Songs of Innocence’ è partito da una base prettamente acustica rispetto alla sperimentazione proposta in ‘No Line on The Horizon’, un senso di disciplina invece è stata proposta sopratutto sui testi dell’album con una visione più giovanile e non guardandosi indietro, ‘volevamo cercare di pensare di far canzoni contemporanee ma in realtà noi veniamo da un altro tempo’ ha detto Adam Clayton, ‘scriviamo dalla prospettiva di un viaggio lungo 35 anni insieme’.
Durante le prove Bono e soci continuano a parlare sulla gestazione del tour che è partita nel lontano 2013 e anche dell’incidente dello scorso novembre, la band irlandese si mostra impegnata sul palco del Coliseum dove la produzione prova a dare il massimo con ogni tipologia di effetto visivo, video e colori, ma con una base fondamentale, ‘ comandano le canzoni, loro ci dicono sempre cosa fare e noi ci chiedamo così possiamo costruirci attorno’, sintesi perfetta proposta da The Edge durante un meeting serale.
Tutto questo conferma l’intenzione della band più volte ostentata di pianificare uno show del tutto diverso, una prima parte del tutto separata dalla seconda parte dello show, su un palco che è stato così descritto: tre diverse piattaforme dove i membri della band girano, di cui uno stage rettangolare ( definito come una ‘I’ per Innocence) e uno stage più piccolo (definito invece ‘e’ come Experience) e nel mezzo uno stage intermedio come una passerella racchiusa tra due schermi video-led, una sorta di sandwiched, così è stato definito da Es Devlin, producer designer dello stage che in passato ha lavorato con Lady Gaga e Kanye West.
Uno show con un sound che abbraccerà tutta l’arena come un unico ovale attorniato da 12 diffusori musicali, ‘una qualità sonora fuori dal normale’ così definita da The Edge.
Una divisione dello stage che si ripercuoterà nella modalità di show proposta, come una narrazione quasi intima come canzoni come ‘Cerwood Road’ o ‘Iris’ che rappresentano luoghi e persone della vita di Bono, ‘dopo il 360 Tour pieno di luci volevamo uno show con una singola lampadina, un unica proiezione di luce’ quanto detto dal rocker irlandese durante le prove di ‘Cerwood Road’ all’inizio del concerto. Mentre vi è un punto di rottura dello show, un viatico rappresentato da una canzone ‘Raised by Wolves’ definita come la fine dell’innocenza’ (The end of Innocence), così definita da Bono che racconta i tragici eventi di Dublino del 17 maggio 1974 dove perirono 33 persone.
Questo rappresenta un processivo costruttivo che ha impegnato ogni tipologia di settore, audio, video, il tutto è stato filmato dalla HBO e da cui nascerà un film-documentario, la base d’inizio del prossimo lavoro della band già annunciato ‘Songs of Experience’ che rappresenta un filo rosso che unisce l’intero progetto musicale della band irlandese che verrà svelato al mondo il prossimo 14 maggio.
Insieme all’articolo sono usciti alcuni shot fotografici della band durante le prove al Pacific Coliseum di Vancouver sopra riportati.
Update News 2/5/2015 ore 13:
Pubblichiamo dei nuovi scatti pubblicati dal New York Times: