The Joshua Tree: abbiamo bisogno di nuovi sogni stanotte

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Metabolizzare questo tour è durissima, Il Joshua Tree Tour 2017 è stato il più bel regalo che gli U2 potessero fare ai loro fan.

Abbiamo avuto la fortuna di ascoltare per la prima volta nella storia tutto The Joshua Tree in sequenza e live, ed è stato un pugno nello stomaco fortissimo, devastante.
È troppo presto per analizzare e sviscerare i dettagli, dubito sempre di chi descrive le proprie emozioni minuziosamente e puntigliosamente come se stesse leggendo un referto medico.
Qui l’incidente è ancora in atto e ci vorrà tempo per capire cos’è stato questo tour. Di sicuro è stato un Tour che ha riavvicinato vecchi fan e soprattutto portato alla luce per i nuovi fan brani che mai immaginavano di poter sentire.
Un brano come Exit è stato riarrangiato così bene, con una carica così potente che nessuno avrebbe immaginato potesse succedere.

The Joshua Tree non è solo un album, il migliore degli U2, The Joshua Tree è uno stato mentale che fa entrare in sintonia gli U2 con i propri fan. The Joshua Tree live è stato come una liturgia dalla prima nota di Where The Streets Have No Name fino all’ultima di Mothers of The Disappeared… in quel frangente tutto è rimasto sospeso, etereo, sacro, immobile.

La dimensione in cui The Joshua Tree trasporta è quella onirica, felliniana, quella del sogno, ad occhi aperti, ad alta voce.
Ogni giorno i sognatori muoiono per vedere cosa c’è dall’altra parte e a noi è successo così. Ad ogni show una piccola parte di noi è andata via, dall’altra parte, per vedere cosa c’è… ed è bellissimo, puro, eterno, dove le strade non hanno nome: è The Joshua Tree… e non morirà mai perché Joshua Tree è l’eternità e noi ne abbiamo fatto parte.

 

“Desert sky
Dream beneath a desert sky
The rivers run
But soon run dry
We need new dreams tonight”

Precedente articolo sul The Joshua Tree Tour 2017: http://www.u2place.it/u2news/bruciati-dal-fuoco-dellamore-cose-il-joshua-tree-tour-2017/?p=10057

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