Tutti Fuori! Where The Streets Have No Name

Tempe AZ – Where The Streets Have No Name, 20 dic 1987

Tutti Fuori! Where The Streets Have No Name
E’ difficile trovare le parole giuste per descrivere questo 4 maggio per noi italiani. Oggi dopo due mesi di vera quarantena, ci apprestiamo a riprenderci parte della nostra vita, della nostra libertà.
Torniamo gradualmente alle nostre abitudini, con le precauzioni, con mille attenzioni, forse con diffidenza nei primi momenti.
Ma dopo aver ‘provato’ una vera segregazione, contornata da regole a noi sconosciute, stiamo per tornare a vivere, a respirare l’aria della libertà che va molto oltre le quattro mura di casa.
Sta per alzarsi il sipario verso lo spazio infinito.

Questa esplosione di gioia, vogliamo associarla alla canzone di apertura di Joshua Tree e pezzo colossale nella storia della musica.
In questo articolo non ci interessa ripercorrere la sua nascita, l’ispirazione, la difficoltosa genesi della canzone.
Vogliamo solo spingervi a seguire l’onda infinita della celebre intro di Edge, chiudere gli occhi ed immaginare ancora l’esplosione di luci quando la canzone parte. Il ritmo incessante di Larry, Adam ed Edge ed il generoso fervore della voce di Bono.

Alziamo tutti il volume, regaliamoci un applauso, sorridiamo alla vita e lasciamoci andare.
All’energia ed alla passione ci pensa Lei, l’inno trasversale per due generazioni di fan U2: Where The Streets Have No Name!

1987 – l’anno di Joshua Tree

Il video

Di quel 27 marzo 1987 oramai si conosce tutto.
Il video girato tra la 7th e la Main st. nella downtown di Los Angeles, sul rooftop del Republic Liquor Store, ha vinto il Grammy come miglior video dell’anno.
Forse non tutti sanno che sul set, è stato montato il traliccio dell’insegna del Million Dollar Hotel, per dare il senso di fine inquadratura alle immagini.
La canzone è stata la fantastica sigla di DeeJay Television per molte settimane, la trasmissione che catalizzava l’interesse dei giovani ascoltatori e che iniziava subito dopo la giornata scolastica.

Il Singolo

Where The Streets Have No Name, nella sua versione ‘rara’ in cassetta

Il terzo singolo di Joshua Tree doveva essere Red Hill Mining Town, ma per il 31 agosto 1987, fu scelta Where The Streets Have No Name al suo posto.
Le b-sides sono Race Against Time, una sorta di pezzo afro ritmico, con Bono che canta in una lingua etiopica. Poi è presente Silver And Gold, canzone registrata da Bono con Keith Richards e Ronnie Wood e terzo e ‘ultimo pezzo che compone le b-sides è The Sweetest Thing, di cui conosciamo tutto.
La canzone è stata pubblicata nei formati vinile da 7″ e 12″, cd e una rara release in cassetta, di cui sopra abbiamo pubblicato il booklet.

Where The Streets Have No Name, Rattle&Hum – Tempe 20 aprile 1987.
La prima con il fondo rosso, che tutt’ora accompagna gli U2 nei live.

Where The Streets Have No Name live

La canzone è da sempre uno dei momenti più calorosi in ogni concerto degli U2.
E’ stata suonata in totale 907 volte e in 111 serate ha aperto le danze, tra il Joshua Tree Tour ed il Lovetown Tour.
Curiosamente, il giorno dell’esordio, il 2 aprile 1987 a Tempe, fu una delle peggiori per colpa di Bono che affrontò il concerto con grossi problemi di voce.
Nonostante gli U2 siano riusciti nell’incredibile impresa nel 2018, di completare un intero Tour senza suonarla, esperienza da non ripetersi mai più, durante i concerti attorno alla canzone sono sempre ruotati momenti fantastici, anche dopo l’anno di grazia 1987.

Impossibile infatti, non ricordare Running To Stand Still-Streets nello ZooTv. Oppure la successiva e non meno clamorosa Please-Streets nel PopMart Tour. L’unico anno nel quale la canzone aveva una coda finale, che prolungava l’entusiasmo e l’adrenalina, che i puristi però non amano molto.
Altissimi livelli anche nell’Elevation Tour, quando la striscia Bad-(40)-Streets, valeva intere discografie, messe li come estratte da un cilindro a caso. Nello stesso tour, la sequenza che strappa la pelle diventa All i Want is You-Streets
Al termine di ogni Where The Streets Have No Name, sale sempre altissima l’ovazione in ogni venues, a sottolineare l’entusiasmo e la grande devozione.

Le altre Streets

foto Star Tribune

Molto emozionante la Streets suonata e cantata all’Halftime del Superbowl del 2002, che seguiva MLK, finchè saliva la lunga lista di parte dei deceduti l’11 settempre del 2001.

E’ stata inserita tra le colonne sonore del film Fearless del 1993 ed Extremely Loud and Incredible Close, con Tom Hanks, uscito nel 2011

La canzone è stata scelta dall’organizzazione mondiale della Croce Rossa e gli U2 hanno acconsentito al suo utilizzo, per accompagnare il commovente video che ripercorre il lavoro delle migliaia di volontari.

I promo poster del 1987

gli in-store poster, che presentavano il singolo di Where The Streets Have No Name nel 1987. Formato 80×40 quello sopra e 155×105, il poster nell’immagine qui sotto.

FONTI: la migliore e più completa fonte su Streets, è SOGNI AD ALTA VOCE di Rudy.


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