“Poche settimane fa la Gibson, storico brand di chitarre, ha nominato il riff* portante di Back In Black degli AC/DC come “migliore degli anni ’80…La redazione di Onstage ha selezionato 25 pezzi simbolo degli anni ’90, decennio che ha visto l’esplosione mainstream del grunge, il revival del punk, l’avvento di brit-pop, crossover e nu-metal nelle charts. Un periodo in cui il rock ha dovuto fare i conti con l’esplosione delle boy band e con lo sdoganamento definitivo della dance. Eppure non sono mancate canzoni e album leggendari, che hanno regalato la popolarità internazionale a band e artisti r’n’r. Tanto per citare alcuni dei riff che gareggiano, ci sono brani come Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, Give It Away dei Red Hot Chili Peppers, Enter Sandman dei Metallica, Even Flow dei Pearl Jam, Everlong dei Foo Fighters e The Fly degli U2.”
Sempre a proposito di riff targati U2, la rivista NME inserisce Where the streets have no name tra le 50 canzoni con i migliori riff di sempre : “la canzone di apertura dell’album del 1987 The Joshua Tree è caratterizzata da un riff a spirale con una dissolvenza sopra le note dell’organo da chiesa in un’ascesa sempre più intensa man mano che il basso galoppante di Adam Clayton ci avvicina all’esplosione stellare del cantato di Bono”
Nei seguenti due video una raccolta dei più noti e amati riff di The Edge.
*[Il riff è una frase musicale (ossia una successione di note con una propria identità espressiva, come lo è in linguistica la frase di un discorso) che si ripete frequentemente all’interno di una composizione e che viene utilizzato di solito come accompagnamento. Il termine è probabilmente un’abbreviazione e alterazione di refrain (refrain-ref-rif-riff)]
Fonte: Onstageweb.com / NME.com